Alla manifestazione “Ribellione per la pace” del 25 febbraio a Berlino erano in 50mila. Hanno chiesto ai politici di negoziare per la pace
“Negoziare non significa arrendersi”, scrivono gli organizzatori. “Negoziare significa scendere a compromessi da entrambe le parti. Con l’obiettivo di prevenire centinaia di migliaia di morti in più e peggio. Questo è quello che pensiamo anche noi, ed è quello che pensa la metà della popolazione tedesca. È tempo di ascoltarci!
Noi cittadini tedeschi non possiamo influenzare direttamente l’America e la Russia oi nostri vicini europei. Ma possiamo e dobbiamo chiedere conto al nostro governo e alla cancelliera.
Chiediamo al Cancelliere di fermare l’escalation delle consegne di armi. Ora! Dovrebbe guidare una forte alleanza per un cessate il fuoco e negoziati di pace sia a livello tedesco che europeo. Ora! Perché ogni giorno perso costa fino a 1.000 vite umane in più e ci avvicina a una terza guerra mondiale”.
Alla manifestazione hanno parlato anche Sahra Wagenknecht, Alice Schwarzer e l’ex generale della Bundeswehr Erich Vad, così come l’economista statunitense Jeffrey Sachs, il cui messaggio è stato aggiunto tramite video.
“Ogni giorno che vinciamo attraverso i negoziati per la pace salva vite – e forse anche il mondo”.
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