“Chi sta male vuole essere curato e non fa distinzioni tra medici vaccinati o no”, primario dell’Istituto nazionale dei tumori di Roma

“Il motto che ora circola è: ‘Io non mi farei mai curare da un medico no vax’. Bene: care signori e signore, questa affermazione clamorosamente sciocca che voi fate, lascia evincere essenzialmente una sola cosa: vi sentite immuni dalla malattia. Siete convinti che ammalarsi sia una cosa che possa capitare solo agli altri, a voi no. Faccio il medico da 41 anni e sono anche figlio di medico. E mio padre mi ha insegnato il rispetto per i malati, l’importanza di essere medico e il privilegio di curare gli altri”, cos’ il  dottor Roy De Vita, primario della divisione di chirurgia plastica dell’Istituto nazionale dei tumori di Roma, commenta i recenti sfoghi di chi è contrario al reintegro dei medici non vaccinati. Ha affidato il suo pensiero a un video sulla sua pagina Facebook.

“Da quando si è capito che i medici non vaccinati e ora sospesi sono in procinto di essere reintegrati è tutto un fiorire di commenti contro questa decisione”

“Ho sempre detesto ogni forma di coercizione e di obbligo. E, da vaccinato, ho sempre e comunque difeso la posizione di chi non ha voluto vaccinarsi. Ho trovato aberrante il provvedimento di sospensione e sono contento si stia mettendo a riparto con il reintegro”.

“Dal momento che il provvedimento era stato dichiarato nel programma dell’onorevole Meloni – e di Fratelli D’Italia – favorevole al reintegro dei medici non vaccinati, è del tutto chiaro che i commenti contrari sui social vengono tutti dall’opposizione”.

“Alcuni sono legati a una presunta ingiustizia, ossia che i no vax vengono adesso equiparati a chi invece ha fatto la scelta di vaccinarsi”.

“Mi sembra che un prezzo per la scelta di non vaccinarsi sia già stato pagato da questi medici. E anche molto alto”.

“Molti dei commenti sono di persone che da una parte continuano a gridare contro il pericolo incombente del fascismo, dall’altra vorrebbero che i medici reintegrati fossero addirittura individuabili, come se fossero figli di un dio minore. Qualcuno invoca una spilla di riconoscimento da mettere sul camice”.

“Sono primario di un istituto di tumori da oltre 20 anni e sono a contatto con la malattia, quella vera, quotidianamente. E quello che mi sorprende sempre non è quante persone malate ci siano, ma quante persone che stanno bene ci siano. Il corpo umano è un meccanismo così complesso e delicato che ammalarsi è facilissimo, così come morire. E morire non piace a nessuno”.

“E allora vi do una notizia: se mai doveste trovarvi in una condizione di vera emergenza ovunque vi possiate trovare, sappiate che la voglia di vivere non vi farà fare nessuna distinzione tra un medico come me e uno che non si è vaccinato. Chiederete solo di essere salvati. E io vi auguro di cuore di non dovervi mai trovare in quelle condizioni. E auguro a me di non sentire più tali sciocchezze”.

Qui il video integrale: https://www.facebook.com/watch/?v=1298277484338380

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