La Corte suprema austriaca mette la parola fine alla persecuzione dei sani non vaccinati

“Una persona sana non deve essere accusata di poter o di voler infettare qualcuno con una malattia”, è quanto scritto in un recente verdetto della Corte Suprema austriaca. La notizia è riportata da report 24 news.

Dall’inizio della presunta pandemia di corona, le autorità austriache hanno torturato le persone su richiesta dei politici: persone sane vengono dichiarate malate, potenziali minacce e propagatori di malattie. Tutto questo senza alcuna prova, solo per suscitare paura e panico e dividere la popolazione. La Corte Suprema ora ha posto fine a questo: una persona sana non deve essere accusata di poter o di voler infettare qualcuno con una malattia.

La questione è stata ascoltata tre volte: davanti al tribunale regionale, davanti al tribunale regionale superiore e ora davanti alla Corte suprema. Il giudizio è definitivo.

Come si è arrivati a questa sentenza?

Una donna ubriaca della Carinzia ha tossito “deliberatamente” in direzione di due agenti di polizia durante un atto ufficiale. Dopo aver lavorato in una zona di quarantena, e la cosa è stata interpretata come un attacco pericoloso.  L’accusa è proseguita, anche se i test hanno mostrato al di là di ogni dubbio che la donna non era infetta da SARS-CoV-2 e non era nemmeno malata. La Procura della Repubblica ha quindi deliberatamente accusato una persona del tutto sana. La donna è stata spudoratamente accusata di essere un criminale e di mettere a repentaglio la vita di altre persone.

Il giudizio apre la strada ad altre cause sulla gestione della pandemia.

Questa informazione è arrivata dal portavoce dell’OGH, il dott. Alexandra Michel-Kwapinski alla Kleine Zeitung. La sentenza ha carattere di precedente per tutti i casi simili e si applica non solo al Corona, ma a tutte le malattie infettive denunciabili. In termini concreti: chiunque sia solo sospettato di essere affetto da una malattia infettiva, ma che in modo dimostrabile non la abbia, non deve essere sospettato di diffonderla. A rigor di termini, questo giudizio dovrebbe avere conseguenze di vasta portata per l’intera politica della corona e della pandemia. Spetta ora agli avvocati dedurre da questa sentenza come gestire in futuro i regolamenti sulla quarantena o le accuse per violazione della quarantena contro persone dimostrabilmente sane e non infettive.

 

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