Ruba soldi veri al suo comune per comprare beni di lusso e criptovalute

E’ successo in un comune in provincia di Foggia. Un impiegato del comune ha rubato 1,2 milioni di euro dalle casse del comune per acquistare barche, auto e anche criptovalute.

L’ex dirigente ha posto in essere la sua strategia attraverso centinaia di operazioni finanziarie fatte passare come indennità accessorie per straordinari. In una occasione aveva fatto lievitare i compensi fino a 41 mila euro in un mese, nonostante il suo stipendio non arrivasse a 2 mila euro mensili. In altre occasioni, invece, si sarebbe appropriato di somme del Comune incassando assegni tratti sui conti comunali a suo beneficio. Infine, avendo in ragione del proprio servizio e ufficio la disponibilità delle finanze dell’ente pubblico sono stati ordinati mandati di pagamento/bonifici dalle casse comunali su conti correnti intestati al funzionario o su cui lo stesso poteva operare.

Cosa ha comprato con i soldi del furto

All’uomo sono stati sequestrati: 4 società, 2 parafarmacie, 1 struttura ricettiva Bed & Breakfast, 13 appartamenti, conti corrente e criptovaluta (bitcoin), 1 imbarcazione, 3 autovetture ed 1 motoveicolo. Valore complessivo corrispondente al profitto dei reati contestati: 1.218.755 euro.
Ora si spera che abbia saputo quanto meno investire bene nelle criptovalute, e che dal sequestro di quanto in suo possesso si possa non solo incassare il mal tolto (1,2 milioni di euro), ma anche rimpinguare adeguatamente le casse dell’ente pubblico.
Infatti, se il dirigente infedele ha comprato criptovalute tra il 2018 e il 2019, questi anni corrispondono a un periodo di minimo del valore delle criptomonete. Se rivendute in questo periodo di massimo, potrebbero fruttare non poco alle casse comunali.

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