Scuola: un declino pianificato. La denuncia di Lidia Sella

“In Italia, almeno a partire dal 1968, l’istruzione pubblica è stata deliberatamente demolita mediante la demonizzazione del principio di autorità. Un’operazione inserita nel quadro di una più ampia crisi dei valori tradizionali, ideata, promossa e condotta dalla cupola finanziaria cosmopolita che lavora all’annientamento dell’Occidente. Il potere, d’altra parte, non ha alcun interesse a formare cittadini consapevoli e dotati di spirito critico”, denuncia Lidia Sella, giornalista, scrittrice e aforista, al convegno “I nostri bambini: bene comune o interesse privato?”, tenutosi a fine settembre 2024.

“La storia dimostra, viceversa, che l’ignoranza, coniugata all’indottrinamento ideologico, rappresenta un ottimo viatico per l’obbedienza. Il progetto di riforma della scuola, da me tratteggiato, si ispira a un principio fondamentale che l’antropologa Ida Magli ha introdotto nel suo saggio Per una rivoluzione italiana (Baldini & Castoldi, Varese, 1996). Citiamo testualmente:

‘La selezione dell’intelligenza è indispensabile sia per i singoli individui sia per il gruppo. È ingiusto e razzista costringere le persone con maggiore potenziale intellettuale a non usarlo. È altresì ingiusto costringere a studiare coloro che non possiedono sufficienti attitudini. Chi ha scarsa intelligenza soffre molto, anche perché, con il solito uso razzista dell’uguaglianza, si fa finta che le differenze intellettuali non esistano. Il quoziente intellettivo è un dato naturale, biologico, come essere alti o bassi.

Si può fare molto per permettergli di svilupparsi al meglio, ma è difficile aumentare il potenziale di partenza, almeno per ora. Tale impostazione si fonda sulla logica e sul principio di realtà. Di conseguenza, risulta incompatibile con un sistema che, oltre alle sue consuete menzogne, propugna l’omologazione e il demoniaco piano Scuola 4.0, che mira a formare gli studenti quasi esclusivamente in funzione delle professioni digitali del futuro. Ne elenco alcune: robotica e automazione, intelligenza artificiale, cyber-sicurezza, Internet delle cose, creazione e fruizione di servizi di realtà virtuale e aumentata, elaborazione, analisi e studio dei big data, cloud computing, economia digitale, e-commerce e blockchain, making, e stampa in 3D e 4D. Di questo dovrebbero occuparsi i nostri figli, i vostri.

E che dire dei genitori? Sanno ancora distinguere ciò che è buono per i propri figli? La nostra società si fonda su falsi ideali, strumentali alla sua stessa dissoluzione, che generano scoramento e alienazione. Quando, per esempio, non potremo più contemplare la bellezza, perderemo anche la capacità di concepirla.

Gli splendidi paesaggi della nostra penisola non hanno forse ispirato la grande pittura italiana del Rinascimento, e prima ancora quella romana ed etrusca? Oggi la neuroestetica ha dimostrato che un quadro orrendo sollecita in noi la stessa area cerebrale attivata quando proviamo paura. I massimi capolavori pittorici o musicali della classicità stimolano invece gli stessi circuiti neuronali che si attivano nel vivere un amore romantico. In un esperimento con risonanza magnetica funzionale, si è rilevato che, davanti a una bella equazione, simbolo paradigmatico di ordine cosmico, la corteccia prefrontale di un matematico si eccita. Chi vuole infliggerci a tutti i costi la tirannia della bruttezza, intende forse modificare anche i meccanismi filogenetici che presiedono al funzionamento del cervello umano? Psichiatri e industrie farmaceutiche mirano forse a garantirsi schiere di precoci pazienti-clienti? Coloro che ci governano hanno interesse a far crescere una popolazione fragile, pavida, imbottita di psicofarmaci, più facile da manipolare?”

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