“Scuola 4.0 per portare avanti le esigenze dei big Tech”, prof. Roberto Cherubino

Il prof. Roberto Cherubino ha espresso serie preoccupazioni riguardo al modello di “scuola 4.0” e alla crescente digitalizzazione dell’istruzione. “La scuola 4.0 è il famoso edu-verso, cioè noi stiamo impostando una scuola basata sul digitale, nonostante ci dicono in realtà, e ci sono diversi documenti che lo approvano, tra cui anche il documento della settima commissione permanente del Senato, che è un modello didattico che in qualche modo crea enormi danni agli studenti. Questo è ciò che dobbiamo capire”, ha affermato Cherubino.

La sua dichiarazione è arrivata in un momento in cui il dibattito sull’uso della tecnologia nell’ambito scolastico è particolarmente acceso. “Quest’anno il Ministro stesso ha tirato fuori un circolare dicendo che i ragazzi non devono portare il cellulare a scuola, però al tempo stesso noi stiamo implementando questa scuola digitale che risponde secondo me a quelle che sono le esigenze delle big tech”, ha proseguito Cherubino, evidenziando una certa incoerenza tra le misure adottate e la direzione verso cui si sta muovendo il sistema educativo.

Il professore ha inoltre sottolineato che ci sono molteplici aspetti ancora da esplorare, in particolare gli effetti che questa “scuola 4.0” potrebbe avere sia sui docenti che sugli studenti, soprattutto per questi ultimi. “… ed è questa la parte più preoccupante”, ha concluso Cherubino, lasciando intendere che il tema meriti un’attenzione e un approfondimento maggiori.

Il governo italiano, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha avviato il “Piano Scuola 4.0” con un investimento di 2,1 miliardi di euro per trasformare 100.000 classi tradizionali in ambienti di apprendimento innovativi e creare laboratori per le professioni digitali del futuro nelle scuole del secondo ciclo. L’obiettivo è favorire l’utilizzo di metodologie didattiche più interattive, coinvolgenti e in linea con le esigenze digitali della società moderna. Questo progetto mira a rendere la scuola più inclusiva e tecnologicamente avanzata, mettendo al centro studenti e studentesse, e utilizzando la tecnologia come strumento di apprendimento ​(Futura)​ (Mi – Ministero dell’istruzione).

Il piano prevede la realizzazione di ambienti di apprendimento ibridi che uniscono spazi fisici innovativi con strumenti digitali. Inoltre, il governo sta destinando risorse anche per la formazione del personale scolastico in modo da agevolare la transizione digitale. Con questo intervento, si punta a favorire una scuola in grado di rispondere alle sfide del futuro e alle esigenze dei giovani, sostenendo la crescita economica e sociale del Paese​ (Futura).

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