Quattro medici fanno causa per il diritto alla libertà di parola alla Commissione medica di Washington

Quattro medici hanno fatto causa alla Commissione medica di Washington per il diritto alla libertà di parola. Sostengono che la commissione statale per le licenze mediche ha adottato illegalmente una politica di disinformazione sul COVID-19, li ha sottoposti ad azioni punitive ingiuste e ha violato il loro diritto costituzionale alla libertà di parola. Sono stati sanzionati per per aver presumibilmente diffuso disinformazione sul COVID-19 e per aver trattato pazienti con ivermectina e altri farmaci off-label in scienza e coscienza. La sentenza ci sarà nei prossimi mesi, ma intanto la causa è stata dibattuta in tribunale.

Gli avvocati dei medici sostengono che la Washington Medical Commission sostiene ha violato il proprio processo normativo quando ha adottato una regola secondo la quale i medici devono aderire alla Dichiarazione sulla posizione di disinformazione sul COVID-19 della commissione o essere soggetti a sanzioni.

“Abbiamo chiesto alla corte di dichiarare non valida la dichiarazione di posizione sulla disinformazione sul COVID-19 del WMC e di dire al WMC di cessare qualsiasi applicazione ai sensi della dichiarazione di posizione”, ha affermato Simon Peter “Pete” Serrano, uno degli avvocati che rappresentano i querelanti.

La dichiarazione del WMC “sostiene la posizione assunta dalla Federazione degli ordini medici statali riguardo alla disinformazione sui vaccini COVID-19” e afferma che i medici “potrebbero sottoporre la loro licenza ad azioni disciplinari” se concedono “esenzioni alla vaccinazione o alle maschere che non si basano su scienza accertata o fatto verificabile”.

La causa sostiene inoltre che la dichiarazione sulla posizione di disinformazione sul COVID-19 del WMC viola il diritto dei medici alla libertà di parola protetto dalla Costituzione di Washington e dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.

“Il caso ha un’enorme importanza”, ha detto a The Defender Serrano, direttore e consigliere generale della SMF, “perché se avremo successo, allora ci riporterà al punto di partenza, dove i diritti dei medici alla libertà di parola vengono mantenuti o mantenuti”.

Fonte: https://childrenshealthdefense.org/defender/doctors-washington-free-speech/?utm_source=telegram&utm_medium=social&utm_campaign=defender&utm_id=20230901

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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