Subordinare le cure a un attestato è una violazione del giuramento di Ippocrate, Dott. Sandro Sanvenero

“Il concetto di libertà nelle scelte terapeutiche del medico è un valore che non può essere compresso a nessun livello, né disperso per nessuna ragione, pena la degradazione del medico a livello di semplice burocrate, con gravi rischi per la salute di tutti”, ha spiegato il Dott. Sandro Sanvenero al convegno Deontologia medica tra passato e futuro, organizzato dal Gruppo Coscienza e Medicina Trento il 14 luglio 2023.

“Non sono accettabili situazioni che sono state riportate anche da diverse fonti giornalistiche a meno di non infrangere il giuramento di Ippocrate e quindi con tutte le conseguenze del caso nelle quali l’accesso alle cure ad esempio da parte di qualche direttore sanitario iscritto all’ordine dei medici che ha giurato, l’accesso alle cure sia subordinato al possesso di attestazioni di qualsivoglia natura, o che tale mancanza di attestato sia derogabile solamente in situazioni indifferibili, quali poi il rischio di morte immediata?

“Ben prima di queste chiare attribuzioni e compiti stabiliti dalla legge, esistono dei principi non emendabili che si pongono, a mio avviso, anche al di sopra della legge, che sono i principi millenari dell’etica medica contenuti nel giuramento ipocratico, di cui citerò alcuni passaggi, perché il medico giura fedeltà ai principi dell’etica.

E’ previsto che all’iscrizione l’iscritto giuri, perché l’ordine risale dagli ordini monastici, religiosi, cioè tu giuri di tenere determinati comportamenti se vuoi far parte di quell’ordine.

“Consapevoli dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo

giuro

  • di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento, contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione,
  • di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute.
  • Di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno, e su una informazione preliminare al consenso, comprensibile e completa.
  • Di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà, nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona.
  • Di prestare in scienza e coscienza la mia opera con dirigenza, perizia e prudenza, secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della professione.

Ora, sul piano etico dei principi non emendabili, posizioni che contrastano con il giuramento di curare ogni paziente con scrupoli impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute, siano completamente da rifiutare e le spingere senza eccezioni”

“Vogliamo ricordare che quello del medico, che ha nelle sue mani la vita e la salute di un essere umano, comunque lo vogliate chiamare paziente, utente, cliente, che mi sembrano comunque dei termini molto freddi, come si volesse relegare solo a una mera questione economica questo problema, è un lavoro, come dicevo, fare il medico e al contempo una missione importantissima e molto delicata. Abbiamo a che fare con esseri umani, ciascuno dei quali è unico, diverso, irripetibile e sommamente prezioso”, spiegano gli organizzatori del Gruppo Coscienza e Medicina.

Qui trovate il video integrale del convegno (https://www.youtube.com/watch?v=6wBdSDwkFIg):

https://www.youtube.com/watch?v=6wBdSDwkFIg

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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