La storia dello pneumologo che si è trasferito in Portogallo per non vaccinarsi. Si è cancellato dall’Ordine dei Medici Italiano

Parla il Dott. Paolo Penco e racconta la sofferta decisione di trasferirsi all’estero, dove la vaccinazione Covid per i sanitari non era e non è richiesta. Ha scelto il Portogallo. In una lunga intervista a Visione Tv racconta anche delle pressioni subite in Italia. Ecco cosa ha detto. “Ne posso parlare tranquillamente perché non essendo più iscritto non c’è possibilità di essere perseguito a livello disciplinare”

“Nel 2021 ho ricevuto una comunicazione dalla ATS di Milano che mi chiedeva il certificato di vaccinazione. Naturalmente alla prima PEC non risposi, alla seconda diede una risposta molto chiara, essendo residente all’estero non mi ritenevo assoggettato a questo obbligo. La azienda sanitaria accolse la mia comunicazione e archiviò la pratica, per cui riuscì a svolgere la mia attività professionale fino a gennaio 2022.

Nel frattempo il governo passò la palla agli ordini dei medici per la verifica delle vaccinazioni degli iscritti e a questo punto si dovette applicare il regolamento anche per me. Venne sospeso alla fine di gennaio

Nel frattempo però avevo sentore che sarebbe stato meglio auto-eliminarmi, auto-escludermi dall’ordine dei medici, ma ci furono due episodi in particolare che mi hanno amareggiato, particolarmente che mi hanno indotto a eliminare l’Ordine dei Medici dalla mia vita.

Ora ne posso parlare tranquillamente perché non essendo più iscritto non c’è possibilità di essere perseguito a livello disciplinare, sono uno dei pochi medici italiani che ne può parlare.

In pratica una mia paziente che andò in del mio ordine dei medici, che è un cardiologo, mi disse che gli chiese come mai non era stata vaccinata e in particolare gli chiese se c’era qualche medico che le aveva consigliato di non vaccinarsi. Io ho trovato questa domanda molto subdola, era evidente che lui lanciava un’esca per sapere eventualmente quale medico, magari del suo ordine, avesse potuto dare questo tipo di consigli.

La seconda è stata ancora più particolare, fu all’inizio del mese di febbraio 2022, in cui ricevetti una chiamata dall’assistente del centro specialistico in cui lavoravo a Milano e mi raccontò che era in corso un blitz dell’azienda sanitaria, c’erano vigili sanitari, un funzionario della ATS, fermi tutti, chiusero le porte e volevano sapere se io ero presente al lavoro, perché sapevano evidentemente che ero stato sospeso. Ecco, come fosse un latitante che tornasse sul luogo del delitto. E’ stato un episodio talmente grave che mi ha indotto, nonostante fossi quasi 40 anni che ero iscritto all’ordine dei medici, di chiedere la cancellazione. A questo punto nel mese di maggio otteni la cancellazione dall’ordine dei medici italiano.

La maggior parte dei miei colleghi temono ridorsioni. Io ho notizie tramite i miei contatti che in alcuni ospedali le direzioni sanitarie hanno diramato delle circolari, inibendo i medici da rilasciare interviste riguardanti effetti collaterali della cosiddetta vaccinazione.

Dovrebbe esserci un risveglio delle coscienze, soprattutto da parte dei medici, che sono quelli che poi operano sul campo, dovrebbero iniziare un percorso di trasparenza, di chiarezza, i ricercatori indipendenti, che pure sono pochi, dovrebbero cominciare veramente un’opera di chiarezza, di trasparenza, perché senza questa purtroppo la deriva che è stata assunta è una deriva abbastanza negativa, da cui è difficile opporsi, molto difficile opporsi.

Io chiaramente ho deciso di trasferirmi, di andarmene dall’Italia perché mi vedevo sempre più isolato, chiaramente ci sono altri colleghi che hanno fatto il mio stesso lavoro e la pensano come me, ma la maggioranza dei miei colleghi ha tirato un po’ i remi in barca e segue un po’ le direttive, chiamiamole governative, poi fondamentalmente”.

Qui l’intervista completa

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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