“Ci hanno detto che eravamo egoisti, ci hanno sospeso… la nostra strada è ancora a metà”, Presidente Arbitrium

Mino Corniola, il Presidente dell’associazione Arbitrium fa un bilancio di quanto fatto sul canale Telegram dell’associazione.

“Ci hanno detto che eravamo egoisti, asociali che non pensavamo agli altri, ci hanno impedito di viaggiare sui mezzi pubblici, di entrare in un bar o ristorante, in un cinema o allo stadio ma, peggio ancora, ci hanno sospeso senza stipendio perché volevamo scegliere liberamente se fare o meno un trattamento medico. Ci hanno insultato dandoci degli ignoranti, chiamandoci complottisti e visionari. Siamo stati isolati e derisi. Ci hanno augurato la morte, hanno chiesto per noi il carcere, le catene e perfino le torture. Avremmo dovuto, per molti, pagarci le cure se ci fossimo ammalati senza vaccino. Abbiamo resistito e i fatti ci stanno dando ragione perché il miserabile controllo del dissenso dalla narrativa a senso unico sta venendo fuori, le tante bugie spacciate per scienza stanno emergendo dal mare di falsità dove erano state sepolte e la realtà ha dimostrato che i rischi dei prodotti dichiarati miracolosi, erano maggiori dei benefici derivanti dal loro uso. Non è ancora finita assolutamente. Ora ci toccherà batterci per le terapie gratuite, che abbiamo già iniziato a chiedere, per coloro che sono state vittime dell’inganno e dei ricatti.

La nostra strada è ancora a metà. Perciò il nostro augurio è che la stessa fermezza e il medesimo coraggio, che ci hanno contraddistinto, ci accompagnino nel nuovo anno per coronare i traguardi importanti ancora non raggiunti e consolidare quelli già ottenuti”.

Mino Corniola – Presidente Arbitrium

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