“Credo che la figura del professor Dedonno non sia stata onorata abbastanza, né mentre stava portando avanti la sua battaglia, né dopo la sua tragica scomparsa. Il professor Dedonno aveva trovato l’uovo di Colombo, quella soluzione ovvia che funziona per qualunque cosa, a cui nessuno aveva ancora pensato. Il trattamento con il plasma funziona per qualunque cosa in medicina, funziona per il veleno del cobra, funziona per l’ebola, perché gli anticorpi una volta che si sono stati formati possono essere presi e utilizzati.”, spiega Giovanni Frajese in una recente intervista a 9MQ.
“Quindi l’approccio che c’è stato da parte della medicina ha avuto in questi anni è stato sbagliato, hanno detto che una terapia che ha funzionato su tutto, quello che può funzionare ovviamente, …e all’improvviso non sapevano più se funzionava. Personalmente l’ho trovato l’ennesima perdita di lucidità e senso che la medicina ha avuto in questi anni.
Gli attacchi che ha subito sono stati vergognosi e inqualificabili anche perché la terapia era basata, ribadisco, su una cosa logica, ovvia e scontata.
La negazione del funzionamento di una terapia è stata fatta in maniera fraudolenta. In che maniera? Una cosa è trattare con il plasma iverimune le persone nelle prime giornate della malattia, una cosa, come nei protocolli di ricerca hanno fatto, è darle un’ottava giornata, che è quando c’è la tempesta citochimica. Però, vedete, questo non ve lo dice nessuno, perché bisognava guardare l’articolo e capire che c’era un trucco metodologico, cioè il tempo sbagliato di somministrazione del farmaco. La terapia è stata distrutta a livello mondiale, ma sulla base di un inganno, di un artificio fatto dalla sperimentazione stessa. E badate bene che chi fa queste sperimentazioni sbagliando il giorno della data della terapia farmacologica non è perché non sa quando va a data, è perché sta compiendo un falso ideologico sapendo di farlo.
Quello che è stato riportato sui giornali, la dichiarazione di Bassetti, che diceva che il plasma non funzionava nella fase, diciamo, acuta della malattia, funzionava solamente se data all’inizio, ma non per le fasi acute, è vero. Se poi per fase acuta si intende quando c’è la tempesta citochimica, allora sì. In quel caso c’è una disregolazione del sistema immunitario, ci sono troppi anticorpi impazziti in circolo, se ne metto altri peggioro la situazione. Se voleva dire questo, se l’è cavata, tra virgolette, ma non ha detto la verità. cioè che era strafunzionante nei primi giorni e che noi saremmo riusciti a farlo con una terapia che sarebbe stata a corso zero per la popolazione, perciò non ci poteva essere”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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