Partita la macchina del fango sui sanitari non vaccinati rientrati al lavoro: chi gli si scaglia contro

E’ partita la levata di scudi contro il reintegro dei medici non vaccinati. Una campagna d’odio che resiste solo qui in Italia. ”

“L’armata degli odiatori e dei nemici della libertà sta affilando i coltelli, pronta a scatenare l’inferno pur di far tornare lo status quo precedente”, scrive in un lungo post su Telegram il dott. Stefano Manera. “A meno che non si compia un risveglio profondo e definitivo delle coscienze, ho ben pochi dubbi su come andrà a finire, del resto abbiamo visto benissimo che dignità, diritti, libertà e autodeterminazione per costoro sono semplicemente parole con cui riempirsi la bocca, per muovere a loro piacimento masse inerti e utilizzabili persino per mercanteggiare il nostro bene più prezioso: la salute”.

Vediamo assieme alcune delle dichiarazioni di questi giorni contro il reintegro dei non vaccinati.

Prof. PierLuigi Viale, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive del Sant’Orsola a Bologna: “Riammettere tout court i medici non vaccinati ha un po’ il sapore di uno schiaffo alla scienza, ma anche all’educazione civica. Non si tratta certo di un provvedimento che serva a rimpinguare le gravissime carenze di personale che stiamo sopportando” su Repubblica.

Nino Cartabellotta, della Fondazione Gimbe, che collabora anche con alcune delle case farmaceutiche produttrici dei vaccini contro il Covid: “Le sanatorie no vax sono un’amnistia anti-scientifica e diseducativa. Al di là di una scelta individuale incompatibile con l’esercizio di una professione sanitaria, si tratta di persone che hanno spesso seminato disinformazione pubblica sui vaccini, elevandosi a ‘paladini’ del popolo no-vax, a volte con evidenti obiettivi di affermazione politica individuale. L’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa non va abolito, ma reso permanente”. Pubblicato dall’Ansa.

Alfio Amato Docente di Neurosonologia Università degli Studi di Bologna e Segretario Nazionale SINSEC: “Penso sia offensivo nei confronti sia dei Pazienti, che questi colleghi si sono rifiutati di far vaccinare, sia nei confronti di tutti gli altri Medici che hanno lavorato in condizioni drammatiche e che tuttora seguono un numero rilevante di soggetti positivi al Covid. Inoltre l’immagine e la percezione generale è da subito cambiata. Il medico novax diventa quasi un rappresentante di scelte “scientifiche” corrette, per cui si ribalta l’immagine seria di tutti i ricercatori, medici, epidemiologi, virologi, infermieri, assistenti di territorio e tutti coloro che hanno permesso a tante persone di sopravvivere al Covid”. Fonte DottNet.

Pierino di Silverio segretario nazionale Anaao Assomed, sindacato dei medici ospedalieri “Non assegnare i medici e sanitari non vaccinati contro Covid-19, e reintegrati negli ospedali, ai reparti con pazienti fragili maggiormente a rischio”. Fonte Ansa.

“Il violento scontro ideologico ha avuto come risultato, come abbiamo visto, una crescita della radicalità delle posizioni, un’assoluta mancanza di dialogo e un incremento delle tensioni sociali, il tutto funzionale per permettere e legittimare forme di repressione in nome della presunta necessità di mantenere ordine e coesione sociale”, continua Stefano Manera su .Telegram

Il loro progetto di discriminazione prosegue senza sosta perché a loro non importa nulla della scientificità dietro le scelte del governo, infatti non si oppongono al reintegro dei medici sospesi perché costituiscono un pericolo per l’incolumità dei pazienti o perché negano studi supportati da evidenze scientifiche, ma perché essi si oppongono al disegno sovranazionale attuale e dominante neoliberista, che pone sopra a tutto gli interessi dei mercati imposti tramite dogmi fideistici e questo per loro è assolutamente inaccettabile.

E insistono, nonostante l’evidente fallimento di tutto ciò che hanno difeso in questi due vergognosi anni.

Non tacciono e anzi sbraitano più di prima, colmi di osceno risentimento verso chi ha fatto scelte diverse e, sfortunatamente per loro, è ancora vivo e vegeto.

Il drammatico paradosso è constatare che per loro curare e guarire le persone sono diventati atti ciarlatani da combattere, così come il ragionamento e il dubbio (da sempre humus del pensiero) sono diventate attitudini pericolose, da vietare e punire.

Questa classe di individui non è più definibile “intellettuale” (classe ormai davvero rara e in via di estinzione) e potrebbe essere benissimo etichettata, dopo questa drammatica deriva di cervelli, con la più giusta definizione di “ciarpame prezzolato”.

Badate bene, oggi non abbiamo vinto nessuna guerra.

Accogliamo il reintegro con gioia, ma anche con grande attenzione”.

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