“Macron la tua guerra, non la vogliamo!”, dalle piazze di Parigi non è la prima volta che si alza questo grido. Il 17 settembre una nuova manifestazione ha portato migliaia di persone per strada a Parigi Partenza. Lottano “per la libertà, per la resistenza, per la pace; chiedono di lasciare la NATO, l’Europa e il licenziamento del presidente Macron”.
Si sta delineando una lotta più generale contro l’Eliseo e, in primo luogo, contro “una guerra ordita dagli americani e dall’Unione europea, che vogliono imporci con la forza”.
Gli attivisti di Patriotes ritengono che l’attuale politica del presidente Macron, dell’UE e della NATO provochi solo l’escalation del conflitto, motivo per cui vogliono che la Francia lasci queste organizzazioni il prima possibile.
Le manifestazioni si susseguono in tutta Europa, anche se in tv e nei grandi giornali fatichiamo a sentine parlare. Il silenzio è una forma efficace di censura, peccato che in molti si siano accorti di questi stratagemmi di comunicazione.
L’atmosfera in Francia è molto tesa da settimane. Circa un quarto delle stazioni di servizio del paese stanno finendo il carburante a causa di uno sciopero dei lavoratori delle raffinerie che chiedono salari più alti, visti i profitti che le aziende stanno facendo. In alcune stazioni di servizio, il diesel viene venduto anche a tre euro al litro.
“La guerra ? No grazie ! I razionamenti! No ! Ursula? Chiudi la bocca ! Macron? Licenziamento! Obiezioni? Votate la mozione di censura!”, ha riassunto Florian Philippot nel suo appello a manifestare, “Frexit”, fuori la Francia dall’Europa.
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