Chi pensa che fare un figlio sia una passeggiata di benessere di sbaglia. I problemi medici che possono insorgere sono molti, e possono dare conseguenze a lungo termine alle donne.
Una ricerca del Guttmacher Institute, un’organizzazione di ricerca dedicata al progresso dei diritti riproduttivi parla chiaro: l’accesso ad un aborto sicuro e legale salva vite. Amanda Jean Stevenson, assistente professore di sociologia all’Università del Colorado, Boulder, osserva che le donne che non sono in grado di accedere ad aborti sicuri subiscono “una serie di conseguenze negative per la loro salute e benessere”.
La ricerca di Stevenson ha esaminato cosa accadrebbe se gli Stati Uniti ponessero fine a tutti gli aborti a livello nazionale. Per intenderci, non è quello che accadrà ora che la Cassazione ha ribaltato Roe. Invece, la decisione di vietare la procedura sarà lasciata agli stati, circa la metà dei quali dovrebbero vietare o limitare severamente l’aborto. Tuttavia, i dati di Stevenson sottolineano un punto importante: la gravidanza comporta un rischio maggiore per le donne rispetto all’aborto.
“L’aborto è incredibilmente sicuro per le persone incinte negli Stati Uniti, con 0,44 decessi ogni 100.000 procedure dal 2013 al 2017. Al contrario, nel 2019 si sono verificati 20,1 decessi ogni 100.000 nati vivi”, scrive.
Stevenson stima che “il numero annuale di decessi legati alla gravidanza aumenterebbe del 21% in totale, o 140 decessi aggiuntivi, entro il secondo anno dopo un divieto”. Il salto di decessi sarebbe ancora più alto tra le donne nere non ispaniche.
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