Stefano Puzzer porta rose sulle barriere antisommossa del porto, “risposta alla nostra richiesta di libertà”

Stefano Puzzer dopo dei mesi torna al porto di Trieste per portare una rosa, simbolo di resistenza, sulle barriere montate al porto per contenere le proteste. Da quel porto tutto è partito e tutto è cambiato. Per la prima volta lo stato ha usato il pugno di ferro contro dei manifestanti pacifici. “… e non è finita quel giorno lì”, spiega Stefano Puzzer. “Hanno iniziato con licenziamenti e demansionamenti delle persone coinvolte negli scioperi.

“In quelle giornate c’è stato qualcosa di grande. Abbiamo lottato per i nostri diritti. La cosa che non capirò mai è il fastidio che diamo alle altre persone. Non lo capirò mai”.

“Adesso qui sembra tutto spettale”, sono state montate delle barriere alte 2 metri e mezzo per proteggere i varchi del porto. “Le barriere sono la risposta alla nostra richiesta di libertà. E’ un segno veramente incredibile. Io voglio mettere una rosa su queste barriere perché  è una situazione allucinante”.

“Non mi pento di nulla. Abbiamo lottato per i diritti di tutti. In Italia dobbiamo fare ancora tanto lavoro per essere liberi di scegliere. Avrà dato fastidio al sistema che noi, che eravamo vaccinati, facessimo una lotta anche per nostri colleghi non vaccinati. Qui non si tratta di essere vaccinati o no, ma di essere solidali gli uni con gli altri”.

“Quel giorno è stato solo l’inizio, poi sono passati a licenziamenti e demansionamenti, non dobbiamo dimenticarci che adesso ci sono persone che non sanno come fare a portare a casa il pane”.

Qui il video integrale: https://www.radioradio.it/2022/05/puzzer-trieste-porto-ritorno-non-molleremo/

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