“Coltivare cannabis in casa per scopi terapeutici non è reato”, tribunale di Perugia

E’ stato citato in giudizio per aver coltivato cannabis in casa, ma gli serviva per scopi terapeutici. L’uomo è gravemente malato ed invalido al 100%. La trafila burocratica per averla e la scarsa disponibilità del prodotto in Italia l’hanno portato verso una produzione casalinga, in modo da averla a disposizione per placare i forti dolori dovuti alla sua malattia.

Il ‘fatto che non costituisce reato’, come aveva già detto la Corte di Cassazione. «In attesa del deposito delle motivazioni della sentenza – ha detto il legale Schettini, che ha seguito il procedimento in una intervista a Umbria24  -, posso solo dire che sono molto soddisfatto avendo da tempo richiesto l’archiviazione del procedimento, è un giorno molto importante perché questa sentenza apre nuovi scenari, non solo positivi per il mio assistito, ma anche per chi, come lui, si trova in situazione simili. Appare però urgente un intervento del legislatore volto a garantire l’ effettività e il diritto di cura di chi utilizza la cannabis per scopo terapeutico»

L’uomo che è stato processato è affetto da Hiv e da epatite C. Inoltre a causa di una mielopatia ha subito una lesione midollare, rimanendo pressoché paralizzato ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza per l’asportazione del disco intervertebrale.

Adesso grazie alla sua causa si apre una speranza per tutti i malati.

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