Le otto grandi bugie su Covid e vaccini svelate nell’ultimo libro di Marianna Canè

Marianna Canè, nel suo ultimo libro “Effetto avverso: perché con pandemia e vaccini non è andato tutto bene”, documenta le otto grandi bugie su Covid e vaccini.

La prima bugia è che i vaccinati sono protetti, quindi la grande bugia del vaccino che protegge soprattutto le persone fragili viene smascherata con documenti incredibili che dimostrano come, in realtà, le popolazioni fragili non erano neanche state studiate. Pertanto, non era garantita né l’efficacia né, soprattutto, la sicurezza,” spiega in una recente intervista.

La seconda bugia riguarda il Green Pass, quindi tutto il fondamento della privazione della libertà che abbiamo subito, gli obblighi vaccinali, le follie: si poteva prendere il caffè al bancone ma non seduti. Tutto quello che abbiamo vissuto viene smascherato sempre dai documenti interni. Loro sapevano di mentire, hanno mentito, hanno obbligato, hanno addirittura censurato e multato chi non si vaccinava, sapendo però che tutto il castello si reggeva su un’enorme menzogna.

In questo capitolo racconto di come l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) abbia iniziato a ricevere segnalazioni dalle varie agenzie regionali del farmaco, dai centri di farmacovigilanza regionali. Poiché i primi a vaccinarsi dovevano essere i medici, gli ospedali cominciavano a segnalare casi di medici vaccinati con due dosi che però si infettavano. Quindi, già da marzo 2021, proprio in corrispondenza della seconda dose, si sapeva che il vaccino non preveniva il contagio. L’AIFA ha ricevuto una marea di segnalazioni, capendo che l’infezione non veniva fermata. Se gli stessi medici vaccinati contagiavano i pazienti sani, cadeva tutto il castello di carte. Nonostante ciò, nel giugno del 2021 venne istituito il Green Pass, nonostante fosse evidente che il vaccino non preveniva il contagio.

La terza bugia riguarda la necessità di vaccinare i fragili. Questa, secondo me, è la bugia più dannosa. Già dal primo mese della campagna vaccinale, a febbraio 2021, si diceva in Italia “vaccinate i fragili per proteggere i nonni”. In Norvegia, però, morivano 23 anziani vaccinati, e mentre l’Italia decideva cosa dire alla popolazione, l’AIFA rassicurava affermando che il vaccino fosse sicuro per i pazienti fragili. Ma in realtà, come dimostra un documento che pubblico nel libro, i pazienti fragili non erano stati inclusi negli studi. Stavano mentendo sull’efficacia e la sicurezza del vaccino, mettendo a rischio la vita di migliaia di anziani e persone fragili, immunodepresse, solo per promuovere la diffusione del vaccino. Questo è, a mio avviso, un crimine.

Per loro, “fragili” significa persone con patologie, generalmente dai 60 anni in su, quando si sviluppano problemi cardiaci o altre condizioni che indeboliscono il sistema immunitario. Eppure, molte persone fragili, come diabetici o pazienti oncologici, non sono mai state incluse negli studi, eppure sono state vaccinate senza che fosse garantita la sicurezza del vaccino in presenza di altre patologie.

La quarta bugia riguarda le piccolissime percentuali di danni da vaccino. Durante la campagna vaccinale, si è ripetuto continuamente che i danni erano minimi. Ma in realtà, i dati venivano manipolati. Le infografiche non erano proporzionate, e i danni venivano ridotti o cancellati nei report per minimizzare il rischio percepito. Questo è un atto di falsificazione, e nel libro fornisco le prove di come i dati siano stati modificati per non far emergere segnali di allarme, come ad esempio gli effetti avversi legati al vaccino AstraZeneca.

Ad esempio, i segnali di sicurezza si accendono su patologie che emergono con il tempo, come il dolore al punto di inoculo, che inizialmente non era riportato nel foglietto illustrativo del vaccino. Quando sono arrivate molte segnalazioni su questo effetto collaterale, è stato inserito. Ho pubblicato una comunicazione tra esperti in cui uno di loro afferma di non aver inserito un focus sulle parestesie e paralisi facciali, un altro effetto avverso comune, perché emergeva un segnale di allarme. Questo è ciò che abbiamo vissuto: mentre si diceva che i danni da vaccino erano minimi, i dati venivano eliminati per evitare di allarmare la popolazione.

Quando ho iniziato a intervistare i danneggiati dal vaccino, ad agosto 2021, molti lamentavano bruciori e altri effetti collaterali, ma venivano trattati come pazienti immaginari o malati psichiatrici, mentre invece i loro sintomi erano reali.

La quinta bugia riguarda le morti e le richieste di autopsie. Una bugia che fa venire i brividi. I documenti pubblicati qui fanno venire i brividi. Perché quando si parla di morti, di persone sane che sono state costrette a vaccinarsi e hanno perso la vita per il vaccino, e questo non viene neanche riconosciuto, non può che far rabbrividire chiunque. Stefano Paternò è morto il 9 marzo del 2021 perché ha avuto un eccesso, una tempesta immunitaria che l’ha stroncato. Poteva sembrare uno di quei classici malori improvvisi, semplicemente non era nonno. La moglie se ne accorge, lui a un certo punto ha iniziato ad andare in affanno ed è morto prima che arrivasse l’ambulanza, che comunque non ci ha messo molto. Quindi è stato proprio un malore improvviso. Si era vaccinato pochissime ore prima, 15 ore addirittura, e stava bene. In realtà, aveva il Covid ma era asintomatico, quindi nessuno si è preoccupato di fare un tampone prima di somministrargli il vaccino. Tutti siamo andati come carne da macello a vaccinarci. Ma la cosa che fa più rabbia è che il 9 marzo AstraZeneca invia una comunicazione confidenziale a tutte le agenzie del farmaco internazionali, inclusa quella italiana, affermando che il vaccino era sicuro al 100%. Perché inviare questa comunicazione? Perché qualche giorno prima c’erano stati dei decessi in Austria, uno in particolare, e l’Austria era già andata in paranoia, dicendo: “Mio Dio, dobbiamo confermare tutto, cosa sta succedendo? Sono i lotti? È il vaccino?”. In Italia cosa succede? Arriva questa circolare che conferma la sicurezza del vaccino, e si cerca di fare tutto il possibile. Nello stesso giorno muore Stefano Paternò, e il procuratore della Repubblica di Siracusa decide di bloccare quel lotto in tutta Italia. Nicola Magrini, ex direttore di AIFA, con Roberto Speranza, ex ministro della Salute, scrivono al procuratore cercando di boicottare questo sequestro in tutta Italia.

Ho pubblicato la richiesta di una giornalista che, il 16 febbraio 2021, appena un mese dopo l’inizio della somministrazione del vaccino, scrive all’AIFA dicendo: “Sono già stati segnalati 13 decessi subito dopo la vaccinazione. Sono state fatte autopsie? Quali sono i risultati?”. Il problema dell’AIFA è non rispondere. Una delle responsabili dell’ufficio stampa dell’Agenzia Italiana del Farmaco dice: “Non rispondiamo a questa giornalista”, e sai cosa scrivono? Sai cosa scrive quella che poi è stata promossa? Il direttore generale di AIFA scrive: “Questa giornalista non sta bene con la testa”, perché ha fatto una domanda precisa chiedendo quali fossero i risultati delle autopsie di quei 13 decessi.

In realtà, non sono state fatte autopsie, i corpi erano messi dentro sacchi di immondizia perché si diceva che facendo l’autopsia il virus avrebbe potuto contagiare chi la eseguiva. È assurdo, perché è ben noto che quando una persona muore, muore anche il virus.

A Bergamo hanno bloccato le autopsie per evitare la propagazione del virus. Ma appunto, quando il corpo umano muore, muore anche il virus.

La sesta bugia riguarda la scienza calpestata e la necessità di vaccinare i guariti. Una bugia a cui tengo particolarmente, perché penso che si sarebbero potute salvare tantissime persone. Molte persone avevano già avuto il Covid, e questo avrebbe potuto essere un grande deterrente per evitare di vaccinarsi. L’immunologia ha sempre affermato che il sistema immunitario ha memoria, quindi una volta che entra in contatto con un virus, la prima reazione può essere forte, ma le successive saranno più lievi, anche se il virus muta. E invece, per il Covid non è stato così, nemmeno oggi. La cosa più assurda è che nell’ultima circolare del Ministero, il vaccino continua a essere raccomandato anche ai guariti. Ho intervistato Giovanni Rezza, ex direttore del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, e gli ho chiesto se, alla luce degli studi che dimostrano che vaccinare i guariti è inutile e dannoso, cambieranno le linee guida. Mi ha risposto che le stavano revisionando. Hai visto un cambiamento? Io no.

E’ una bugia bisogna credere nella scienza. Qui faccio un riassunto di tutti i paradossi, mettendo in evidenza come l’AIFA abbia cambiato radicalmente tutti i paradigmi scientifici. Come è stato possibile imporre il vaccino come dogma quando non c’era alcuna base scientifica per farlo?

La settima bugia riguarda i vaccini e la popolazione sana. I vaccinati erano persone sane, eppure sono stati trattati come malati in potenza. Se una persona prende uno sciroppo per la gola, si assume il rischio degli effetti collaterali per curarsi. Ma qui il rischio-beneficio è stato completamente stravolto, vaccinando persone sane, e addirittura bambini, senza alcuna base scientifica.

L‘ottava bugia: i vaccini sono gratis. Sono riuscita a ottenere un documento che mostra il prezzo dei vaccini. A chi diceva che i vaccini erano gratis, rispondo con questi dati. Ad aprile 2022, l’Italia ha pagato 520 milioni di euro per 20 milioni di dosi del vaccino Moderna. E immaginiamo quanto è stato speso prima. I soldi sono finiti lì, togliendo risorse alla sanità, alle terapie intensive. E ora vediamo i risultati: liste d’attesa infinite, mancanza di macchinari, medici e infermieri”.

Altri articoli interessanti