“Telegram è stato utilizzato dai manifestanti in luoghi come Hong Kong, Bielorussia, Kazakistan, e persino a Barcellona in passato. Quindi sì, è stato uno strumento largamente usato dall’opposizione, ma non è davvero importante se sia l’opposizione o il partito al governo a usare Telegram”, spiega Pawel Durow, fondatore di Telegram.
“Sembra che il limite per i governi sia consentire un’opposizione organizzata al loro potere. È quello che abbiamo visto in Russia con Navalny e nella crisi in Ucraina nel 2014. È quello che abbiamo visto con quel membro democratico del Congresso dopo il 6 gennaio 2020.
Sicuramente, c’è uno schema qui.
Per noi, applichiamo le regole in modo equo a tutte le parti. Non diventiamo prevenuti in questo senso. Non è che tifiamo per l’opposizione o per il partito al governo. Non è che non ci importi, ma pensiamo che sia importante avere una piattaforma neutrale che dia spazio a tutte le voci, perché crediamo che la competizione di idee diverse possa portare al progresso e a un mondo migliore per tutti. Questo è in netto contrasto con, ad esempio, Facebook, che ha dichiarato pubblicamente di favorire questo o quel movimento, o questo o quel paese, spesso lontano dall’Occidente e dall’attenzione dei media occidentali, ma comunque lo ha detto”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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