“È stato spiccato un mandato di cattura per pedofilia e frodi, poiché si sostiene che, non avendo in qualche modo messo dei filtri o limitato la circolazione di contenuti sulla sua piattaforma, l’utilizzo di bus e jet abbia in qualche modo agevolato questo tipo di pratiche illegali. È un po’ come accusare Vodafone o Tim di favorire chi utilizza il telefono o la rete mobile per operazioni di terrorismo, o peggio ancora i gestori di Internet, i provider di Internet, per chi utilizza la rete per caricare contenuti illegali”, denuncia Giorgio Bianchi. “Durow ha inventato una piattaforma e, a differenza dei suoi colleghi, non si comporta da editore, ma da gestore di una piattaforma, come il gestore di una rete telefonica o di Internet, che non ha alcun tipo di potere sui contenuti. Non è che se io adesco un bambino attraverso il telefono, Vodafone possa essere in qualche modo ritenuta responsabile di questo fatto. È chiaro che si tratta di un’operazione del tutto pretestuosa. È la prima volta che viene utilizzato il Digital Service Act in tal senso. La censura in Europa sta raggiungendo livelli parossistici.
Punire uno per educarne cento. Lo hanno fatto con Assange per far sì che nessuno più, come lui, facesse quel tipo di informazione senza guardare in faccia a nessuno, senza filtri. Stanno perseguitando persone per incitamento all’odio, per misoginia, ma ovviamente si tratta sempre di pretesti. Si stanno aprendo delle finestre di Overton per poi arrivare a colpire tutti coloro che utilizzano la rete, un po’ come facciamo noi per diffondere informazioni, per esprimere opinioni e per contrastare il dilagare della menzogna e delle narrazioni artificiose. Elon Musk ha scritto bene in un post proprio di queste ore, in cui dice che nel 2030 verrai condannato a morte per aver messo un like su un meme. Non ci stiamo rendendo conto. Adesso colpiscono i gestori delle piattaforme e chiaramente tutti gli altri si adegueranno, e la stretta censoria si farà sempre più fitta.
Ormai siamo in guerra, dobbiamo rendercene conto. Aumentano le telecamere, aumentano le norme repressive, abbiamo avuto una grande prova generale con la pandemia e ancora oggi molti dalla nostra parte fanno finta di non rendersi conto, continuano a sostenere posizioni assurde, continuano a non volere inquadrare quella stagione per quello che era: un addestramento a quello che sarebbe arrivato. Infatti, da parte degli opinionisti e dei politici, di fronte a fatti di una gravità enorme, non c’è nessun tipo di reazione.
Si aprono finestre di Overton una dopo l’altra, la soglia si abbassa sempre di più e tutti fanno finta di niente. Anzi, molti sotto sotto ghignano, sorridono: “Ah, vedi, finalmente, quello se l’è cercata”, perché chiaramente l’opinione che deve circolare è solo la loro, un’opinione prefabbricata, e devono rimanere in piedi solo quelle opinioni lì. Qualsiasi tipo di analisi o di constatazione che non rientri nel loro alveo deve essere cacciato fuori. Prima hanno tentato deridendoci, mettendoci alla gogna, creando questo calderone che era prima il No-Vax, poi il Putiniano, poi il negazionista climatico e quant’altro. Poi ti rendi conto che sono loro i complottisti, insomma.
E quindi, veramente, è una situazione gravissima.
Siamo in guerra, una guerra che si sta svolgendo un pezzetto alla volta, e ogni tanto all’opinione pubblica appare un frammento di realtà, ma ancora la patina generale ti fa credere che prima o poi la situazione si raddrizzerà. Io penso che la situazione sarà sempre peggiore e che le nostre libertà nel prossimo futuro saranno sempre più compresse. Bisogna solo aspettare un evento scatenante, qualcosa, perché loro vanno avanti così.
Parlo della teoria degli equilibri punteggiati, che è la teoria neodarwinista per quanto riguarda l’evoluzione, secondo cui lunghi periodi di equilibrio vengono poi interrotti da eventi catastrofici che determinano un mutamento radicale delle condizioni, il che poi porta alla speciazione. Nella nostra società accade lo stesso: lunghi periodi di equilibrio durante i quali avvengono delle modifiche sottotraccia che noi non avvertiamo, e poi eventi scatenanti, come ad esempio la pandemia, che determinano il salto e il cambiamento radicale. A quel punto ormai la frittata è fatta. Abbiamo visto con i contanti, per fare un esempio: durante la pandemia, prima, l’utilizzo dei contanti era largamente diffuso, dopo la pandemia c’è stato il boom dell’utilizzo dei pagamenti elettronici. Era qualcosa che era già pronto, già preparato; mancava solo l’elemento scatenante.
Ecco, per determinare la fine definitiva della nostra libertà di espressione e di tante altre nostre libertà garantite costituzionalmente, dovremo aspettare un evento scatenante. Ma sappiate che è tutto già pronto, che l’opinione pubblica è già pronta ad accettare qualsiasi tipo di restrizione; basterà spaventarla a puntino, così come hanno fatto durante la pandemia. Ora speriamo veramente che il caso di Durov non sia un nuovo caso Assange, un caso di arresto completamente arbitrario a scopo di estorsione, di tortura, di intimidazione, di dimostrazione. Speriamo che non sia qualcosa del genere, ma temo che ci troviamo di fronte a un caso, fatte le dovute proporzioni, ma nella sostanza analogo”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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