La narrazione russa della guerra: “gli ucraini sono nelle mani di drogati e neonazisti, salviamoli”

La storia la scrivono i vincitori, questo è un fatto noto, sappiamo come sta reagendo il mondo occidentale e l’Europa, ma poco filtra della narrazione russa dei fatti. L’ha raccontata a Quarta Repubblica il politologo americano Edward Luttwak. “Putin ha raccontato al mondo che i poveri ucraini erano in mano a drogati e neonazisti. Alla domanda: perché non parli con loro ha risposto che non poteva parlare con drogati e neonazisti. L’esercito russo sarebbe dovuto andare a salvarli.

Putin si era persuaso che il presidente ucraino era una comico e che sarebbe fuggito, nel frattempo l’esercito e la popolazione non avrebbero fatto nulla.

Se adesso si mette a bombardare i civili di Kiev, ha un problema, perché per i russi Kiew fa parte della loro storia, di fatto è considerata russa. Putin per questo non può bombardarla. Non può fare escalation.

E’ l’occidente che sta facendo escalation. E’ dal lato occidentale che si trova”.

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