Le proposte della Commissione Medico Scientifica Indipendente per il piano pandemico nazionale

Alcune proposte per il Piano di Preparazione pandemica da parte della Commissione Medico Scientifica Indipendente:

  • “Non aver fretta di approvarlo senza un vero dibattito che ne affronti le criticità, per il temponecessario: nel secolo scorso vi sono state in tutto tre pandemie (di cui due non risultate davvero tali), perché ora dovrebbero arrivare a ripetizione (purché i patogeni non sfuggano da qualche biolaboratorio, o qualcuno non dichiari pandemie senza fondamento)?
  • Inserire nel Piano di preparazione un’ampia parte … di educazione agli stili di vita con prove diridurre malattie croniche e infezioni e di frenare l’immunosenescenza. La CMSi ha realizzato eventi evidence based anche sul tema, e può dare un importante contributo [NB: il dibattito non dovrebbe scadere al punto di suscitare interrogazioni parlamentari (contro ogni buonsenso),perché il Piano “affermerebbe che i vaccini… non si possono considerare unici elementi di contrasto ai patogeni infettivi”]
  • Valutare con un confronto scientifico trasparente e studi epidemiologici appropriati in base all’EBM le prove a favore o contro i diversi interventi proposti nel Piano, in termini di efficacia pratica, sicurezza (considerando possibili effetti negativi diretti e indiretti sulla salute fisica, mentale esociale), protezione della comunità, costi finanziari e sociali di attuazione, per una valutazione costi-benefici globale. Monitoraggio continuo degli interventi di sanità pubblica per poterli potenziare, modificare o eliminare
  • Comprendere a fondo che la fiducia non va riposta nell’aderire in modo acritico a posizioni autoproclamatesi unanimi nella comunità scientifica, o nell’applicazione di Linee Guida autorevoli(per le sigle altisonanti che le sottoscrivono), di cui si rinunci a discutere i fondamenti. Si dovrebbe ristabilire la fiducia nelle prove, e nella possibilità di chiunque, purché motivato a voler capire e verificare, di prenderne atto, esprimendo le capacità deliberative che si richiedono a una “giuria di cittadini”. Pochi acquisterebbero una casa, o anche un’automobile, solo sulla fiducia per chi la promuove, senzaprima acquisire e valutare documentazione. Perché per la salute e la vita proprie e dei propri cari non si dovrebbe esigere di visionare le prove e di poterci riflettere?!

Anche in Sanità ci sono importanti esperienze deliberative di “giurie dei cittadini”, esposti prima ad ampie informazioni in contraddittorio (un’accusa e una difesa su un tema controverso), pretendendo dagli specialisti nei diversi ruoli che argomentino in base a dati certi, facendosi capire e aiutando tuttia verificare le rispettive affermazioni”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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