Morti improvvise: autopsie poche con diagnosi monche, generiche, non indagati tutti gli organi, per questo dovete avere un perito di parte

Il Comitato Salvaguardia dal Convegno Verità Giustia di Bassano dei Grappa denuncia la situazione in Italia delle autopsie, poche, sulle morti improvvise.

“Noi possiamo essere di supporto e di aiuto, ma tutti dobbiamo chiedere l’autopsia, ne abbiamo veramente poche”, denuncia Elena Alberton del Comitato Salvaguardia. “E oltretutto queste poche, e questo è l’altro motivo importante per il quale ci siamo uniti è che queste autopsie (fatte dal servizio sanitario nazionale) continuano a dare delle false diagnosi, perché scrivono morti improvvise. E’ capitato a me. Diagnosi o meglio autopsie fatte monche, vuol dire non indagati tutti gli organi, non indagato l’organo principale, oppure diagnosi del tipo malattie genetiche e continuiamo ad avere solo questi.

Nessuno mai delle autopsie delle quali noi siamo arrivati ad avere conoscenza riporta una indicazione, abbiamo cercato questa sostanza che possa essere derivata dal vaccino e non l’abbiamo trovata, non esistono diagnosi di questo genere. Quindi noi cerchiamo di supportare chi, colpiti da questi eventi, avesse la voglia di cercare una verità per il proprio caro, di chiedere l’autopsia.

Siamo disponibili a dare un aiuto, perché oltre all’autopsia l’altra cosa importantissima è avere un perito di parte che la segua e che la direzioni“.

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