Se i miliardi spesi in vaccini Covid fossero stati messi sulla sanità, oggi avremmo la possibilità di avere un servizio degno di questo nome, Giovanni Frajese

“Tutti i miliardi che abbiamo speso per questi dannati e inutili vaccini, per esempio quelli per il Covid, se fossero stati messi sul territorio italiano, avremmo oggi o nei prossimi anni la possibilità di avere una sanità degna di essere chiamata tale, invece di avere persone che scappano dagli ospedali per una ragione o per l’altra”, denuncia Giovanni Frajese. “Fissano le visite con un nuovo specialista a un anno e mezzo di distanza, incoraggiando chiaramente di rivolgersi al privato allo stesso tempo. Ma è tutto voluto, non c’è niente di casuale.

Con gli anni della pandemia, il gioco si è svelato in tutta la sua bassezza. Non avevamo mai soldi per tirare fuori qualche miliardo per riuscire a migliorare qualcosa della sanità sul territorio. È sempre stata un’impresa impossibile, anzi, governo dopo governo hanno continuato a tagliare la sanità. Poi arriva la pandemia e, sulla base di una serie infinita di menzogne propagandate dal capo dello Stato, dal Presidente del Consiglio, dal Ministro della Salute, si spendono i miliardi che non c’erano, ma solo nei vaccini.

Vi ricordo che erano tutte menzogne che ormai potrebbero essere chiare alla maggior parte degli italiani, anche se ancora oggi è difficile metterle a fuoco, perché non si vuole vedere quello che emerge se si mette a fuoco la situazione: noi viviamo un’illusione di democrazia che in realtà non esiste affatto. Il motivo è che gran parte del potere decisionale sulle traiettorie di sviluppo del Paese è stato dato all’Europa, che è guidata da potenti lobby. Queste interagiscono non con la parte parlamentare ma con la Commissione europea stessa.

Quello che la gente ancora non ha capito, perché nessuno sembra interessarsi a ciò che fa la politica e come ci ha trasformato, è chiaro: all’epoca dei miei genitori, attraverso il sacrificio e il lavoro era possibile cambiare la propria condizione sociale, diventare medico, per esempio, e migliorare la propria posizione sociale. Oggi viviamo in una condizione, come dicevi tu, Fabio, in cui si attacca la classe media. Quello che l’Italia rappresentava negli anni ’60, ’70 e ’80, cioè una ricchezza diffusa nel paese, che diventava sempre più diffusa perché, se io ho soldi da spendere, automaticamente faccio guadagnare qualcun altro e la catena va avanti. Inoltre, da questo tipo di giro economico, il governo guadagna molto di più perché ogni volta che il denaro gira, una percentuale va nelle casse del governo. Quindi dovrebbe essere incentivata in qualche maniera la spesa delle famiglie e delle persone secondo un modello virtuoso. Invece abbiamo assistito a una direzione diametralmente opposta.

E ancora mi stupisco di come, con tutto quello che è successo, la gente non prenda atto di una semplice realtà: nel momento in cui Draghi viene e ti mente a reti unificate significa ancora una volta che il popolo non è sovrano. Il problema è che la percentuale di persone consapevoli dell’illusione nella quale viviamo è ancora troppo piccola.”

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