Stella Assange dopo il verdetto di Londra: “penso che l’amministrazione americana dovrebbe prendere questo momento per archiviare il caso e porvi fine”

Londra – Stella Assange, moglie di Julian Assange, ha rilasciato una dichiarazione dopo la recente decisione giudiziaria riguardante il marito, fondatore di WikiLeaks. “Ho parlato con Julian dopo la decisione. Ovviamente non era in tribunale, ma aveva sentito la notizia. Aveva parlato con i suoi avvocati e gli ho spiegato come abbiamo vissuto la giornata di oggi in tribunale, una giornata breve ma molto tesa. Pochi istanti prima che la decisione fosse effettivamente pronunciata, i giudici hanno preso una pausa che, secondo loro, sarebbe durata 10 minuti, ma penso che sia stata più di mezz’ora.”

“Quando sono tornati,” ha continuato Stella, “hanno concesso il permesso di ricorrere in appello sulla base del fatto che Julian sarà discriminato ed escluso dalle tutele costituzionali ai sensi del Primo Emendamento. Evidentemente i giudici hanno visto il problema nel fatto che gli Stati Uniti stanno applicando le loro leggi sulla segretezza a questo paese e a livello internazionale, affermando allo stesso tempo che, se non sei cittadino statunitense e sei all’estero, non avrai accesso alle tutele costituzionali. I giudici sono rimasti profondamente turbati da questo.”

Stella ha poi descritto un momento toccante durante la loro conversazione: “Mentre stavo parlando con Julian, una guardia ha bussato alla porta e ho potuto sentire la guardia dire ‘congratulazioni oggi ed è ora di andare a fare esercizio’. Così la nostra conversazione è giunta al termine, ma per fortuna significava che oggi poteva uscire in cortile e godersi il sole. Lui era ovviamente sollevato. Non ha dormito tutta la notte ed è sotto un’enorme pressione. È difficile per tutti noi, ma immagina cosa prova Julian che è a Belmarsh da più di cinque anni e che ha dovuto sopportare questo processo estenuante dall’interno della sua cella, isolato da tutti e a distanza.”

Stella Assange ha concluso con un appello all’amministrazione statunitense: “Penso che l’amministrazione americana dovrebbe prendere questo momento per archiviare il caso e porvi fine, per prendere le distanze da questa terribile azione giudiziaria, che questa amministrazione non ha avviato e a cui avrebbe già dovuto porre fine.”

Fonte

Questa dichiarazione sottolinea la continua lotta di Julian Assange per la libertà e i diritti umani, e il sostegno incessante della sua famiglia e del mondo.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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Per non dimenticare: “Praticamente l’intera classe dirigente di Washington è contraria a Julian Assange. E’ questo è il motivo per cui ormai da anni si trova nella prigione di Belmarsh a Londra”, Tucker Carlson

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