In una decisione emessa dall’Alta Corte del Regno Unito il 20 maggio 2024, un collegio di due giudici ha concesso ad Assange “appello legale per i motivi 4 (violazione del diritto alla libertà di parola) e 5 (pregiudizio durante il processo a causa della nazionalità) su tutti i fronti secondo atto d’accusa sostitutivo”. Anche se ad Assange è stato concesso il permesso di presenziare all’udienza di persona, non era in tribunale per motivi di salute.
Ora Assange chiede la libertà.
“La decisione odierna dell’Alta Corte del Regno Unito è un passo cruciale nella nostra campagna pluriennale per liberare Julian Assange. È un trampolino di lancio per garantire la liberazione di Assange, una piccola vittoria per la libertà di stampa e un faro di speranza per gli informatori di tutto il mondo”, hanno dichiaro PEN International e i sottoscritti Centri PEN.
“Nessuno dovrebbe essere punito per aver denunciato un illecito e per aver chiesto conto ai potenti. Fornendo ad Assange un’ulteriore opportunità di difendersi, la corte ha riconosciuto che le assicurazioni fornite dal governo americano non sono sufficienti perché l’estradizione venga approvata.
Mentre le implicazioni di questa decisione si ripercuotono a livello globale, ricordandoci dell’importanza fondamentale della difesa della libertà di parola, restiamo profondamente consapevoli che la lotta di Assange per la libertà continua.
Le persecuzioni giudiziarie nei confronti di Assange da parte delle autorità statunitensi devono cessare immediatamente. Li esortiamo a ritirare tutte le accuse contro Assange e a ritirare la loro richiesta di estradizione. Le autorità britanniche devono rilasciarlo immediatamente dal carcere e astenersi dall’estradirlo.
Continuiamo a stare dalla parte di Assange e di tutti gli scrittori, giornalisti ed editori di tutto il mondo che coraggiosamente dicono la verità al potere”.
Il 26 marzo 2024, a seguito di un’udienza pubblica di due giorni tenutasi a febbraio e alla quale hanno partecipato rappresentanti di PEN International, English PEN e PEN Norvegia, l’Alta Corte del Regno Unito ha rinviato il permesso di Assange di ricorrere in appello contro il suo ordine di estradizione, sulla base del fatto che la sua estradizione violerebbe il suo diritto alla libertà di espressione, che potrebbe subire pregiudizi a causa della sua nazionalità e che potrebbe rischiare la pena di morte. Agli Stati Uniti è stato successivamente concesso più tempo per fornire assicurazioni diplomatiche.
Assange è il primo editore ad essere accusato ai sensi dell’Espionage Act statunitense. È membro onorario di diversi Centri PEN.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
Leggi le ultime notizie su www.presskit.it
Può interessarti anche: Il motto di Assange: trasparenza per i potenti privacy per i deboli
Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it
Seguici su Sfero: https://sfero.me/users/presskit-quotidiano-on-line
Seguici su Telegram https://t.me/presskit
Copiate l’articolo, se volete, vi chiediamo solo di mettere un link al pezzo originale.