Danni da vaccino: “ci sono troppo poche persone che ci stanno lavorando”, Giovanni Frajese, ma “io credo che col passare del tempo riusciremo a capirne di più”

“Per una vera e propria cura ci vorrà del tempo per capire l’estensione degli eventuali problemi, quali sono le persone a cui questo capita, perché per fortuna non capirà tutti, capire meglio la biodistribuzione dei prodotti che sono stati usati, insomma è un discorso abbastanza complicato in qualche maniera questo da andare a trovare una vera e propria risoluzione”, spiega Giovanni Frajese in una recente intervista a Zainz Tv.

Il vero problema, ribadisco, è che se ne occupa al momento troppa poca, troppe poche persone proprio perché il problema in qualche maniera tende ad essere largamente ancora ignorato perché non c’è voglia di realizzare. Perché in realtà ci sono delle persone che vivono una vita che è diventata estremamente complicata e che non sono dei malati di mente come spesso vengono trattati, ma in realtà sono persone che con una grande dignità cercano di portare avanti una sofferenza dalla quale è difficile pensare di uscire proprio perché se non si viene riconosciuti, come fai a pensare che un giorno tutto questo finirà?

“Al momento si possono utilizzare sostanze più o meno significative che possano dare un aiuto a livello dei sintomi oppure con la degradazione della spike stessa, però una vera e propria cura ancora non esiste proprio perché non è definita la patologia, quindi non sappiamo quali sono i target e per quanto tempo dura ci vorrà uno sforzo a livello anche internazionale e soprattutto la volontà eventualmente di vedere o di capire esattamente cosa succede, per chi succede e quanto sia la durata dei problemi eventualmente, nonché la fisiopatologia, cioè capire esattamente perché in una persona si manifesta in un’altra no e tutto ciò che ne consegue.

Insomma è un cammino lungo soprattutto perché al momento c’è poca volontà ancora di riconoscere quelli che sono stati definiti invisibili, che sono le persone che dopo aver avuto la vaccinazione soffrono di una serie di problemi che sono da una parte eterogenei, cioè diversi tra di loro, ma molto spesso diciamo con dei tratti in comune che vanno dal bruciore alla mancanza di fiato, alla neuropatia delle piccole fibre, eventualmente i problemi cardiologici e una serie di altri problemi. Insomma è un quadro molto complicato.

Sono state chiamate invisibili proprio perché gran parte della società al momento non ha ancora voglia di identificare il problema quello che è e la mente involontariamente, se vuoi, tende a limitarli in un angolo dicendo che sono cose rare, che capitano a poche persone, che magari avevano già qualche tipo di problema. Ovviamente la situazione è estremamente diversa. Io credo che col passare del tempo riusciremo a capirne di più“.

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