Ciclismo: gare femminili vietate a chi ha effettuato la transizione di sesso dopo la pubertà

Da lunedì 17 luglio per le cicliste che abbiano effettuato la transizione dopo la pubertà maschile gli eventi femminili inseriti nei calendari internazionale dell’Unione ciclistica internazionale (Uci) in tutte le categorie e in tutte le discipline saranno off limits.

Per le manifestazioni internazionali master, la categoria maschile sarà rinominata ‘Men/Open’ e qualsiasi atleta che non soddisfi le condizioni per la partecipazione alle gare femminili sarà ammesso senza restrizioni. Sono queste le nuove direttive emanate dal comitato direttivo dell’Uci.

Per gli eventi internazionali Masters – gare del calendario UCI Cycling for All International e eventi UCI (UCI Gran Fondo World Series, UCI Gran Fondo World Championships, UCI Gravel World Series, UCI Gravel World Championships e UCI Masters World Championships) –, la categoria maschile sarà rinominata Men/Open e qualsiasi atleta che non soddisfi le condizioni per la partecipazione agli eventi femminili sarà ammesso senza restrizioni.

Il comitato direttivo dell’UCI ha preso atto dello stato delle conoscenze scientifiche, che non confermano che almeno due anni di terapia ormonale di affermazione del genere con una concentrazione plasmatica target di testosterone di 2,5 nmol/L siano sufficienti per eliminare completamente i benefici del testosterone durante la pubertà negli uomini. Inoltre, vi è una notevole variabilità interindividuale nella risposta alla terapia ormonale di conferma del genere, il che rende ancora più difficile trarre conclusioni precise sugli effetti di tale trattamento. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, è anche impossibile escludere la possibilità che fattori biomeccanici come la forma e la disposizione delle ossa degli arti possano costituire un vantaggio duraturo per le atlete transgender.

Tenendo conto di questi risultati, il Comitato Direttivo dell’UCI ha considerato gli interessi delle atlete transgender a poter prendere parte alle competizioni sportive contro quelli delle atlete della categoria femminile, che è considerata una classe protetta. In tale contesto, il Comitato Direttivo dell’UCI ha concluso, considerate le residue incertezze scientifiche, che fosse necessario adottare tale misura per tutelare la classe femminile e garantire pari opportunità.

Per ulteriori informazioni sullo stato attuale delle conoscenze scientifiche sugli effetti del trattamento che afferma il genere sui marcatori di prestazione nelle cicliste transgender: Prof. Xavier Bigard, “The current knowledge on the effects of gender-affirming treatment on markers of performance in transgender female cyclists”, aggiornato a maggio 2023.

Le nuove regole entreranno in vigore il 17 luglio 2023. Potrebbero cambiare in futuro con l’evolversi delle conoscenze scientifiche.

Il presidente dell’UCI David Lappartient ha dichiarato: “Innanzitutto, l’UCI desidera riaffermare che il ciclismo – in quanto sport agonistico, attività per il tempo libero o mezzo di trasporto – è aperto a tutti, comprese le persone transgender, che incoraggiamo come tutti gli altri a prendere parte al nostro sport. gare ciclistiche: è questo imperativo che ha portato l’UCI a concludere che, non essendo allo stato attuale delle conoscenze scientifiche garantite tale parità di opportunità tra le atlete transgender e le partecipanti cisgender, non era possibile, in via precauzionale, autorizzare le prime a gareggiare nelle categorie femminili”.

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