Sconfiggere l’ideologia transgender grazie a una sana complementarietà tra uomo e donna

“Questo può sconfiggere l’ideologia gender,  si vorrebbe un uomo che è completamente fluido, che è completamente non identificabile, ma promuovendo una sana alleanza tra il maschile e il femminile, riconoscendo che tra uomini e donne abbiamo delle diversità, santo cielo, siamo diversi. Io ho cinque figli, lo vedo ogni giorno quando mi alzo…” spiega Jacopo Coghe portavoce di “ProVita e Famiglia”.

“Invito tutti a guardare, se potete, quando tornate a casa, un documentario meraviglioso che si chiama Il paradosso norvegese. Questo documentario, fatto da un regista di sinistra, semplicemente è un racconto di quest’uomo che va in Norvegia, uno dei paesi che ci viene presentato come più all’avanguardia anche delle politiche di genere, delle pari opportunità, va in giro all’interno del paese cercando di capire se le politiche e gli investimenti economici degli ultimi vent’anni fatti in Norvegia abbiano avuto un risultato.

Ma secondo voi qual è stato il risultato che lui ha trovato? Bene, lui è andato negli ospedali, ha cercato nei reparti di ostetricia delle ostetriche uomo e non ne ha trovate, c’erano solamente delle ostetriche donne, magari ha trovato un caso in un ospedale, andava nei cantieri per cercare manovali donne e non ne trovava. Allora si è chiesto, ma allora forse le pari opportunità che ci presentano, forse non è possibile, perché uomini e donne sono complementari, sono differenti tra di loro, e una vera e propria parità non è possibile.

Forse è possibile dare delle opportunità alle donne per cercare di poterle portare ai stessi livelli degli uomini, ma una parità, che vuol dire un livellamento tra uomo e donna, non è possibile. Allora, quello che la società ci sta presentando oggi è una continua lotta, un continuo scontro tra l’uomo e la donna. Invece di presentarci un’alleanza che sia anche benefica nel rapporto uomo-donna, ci creano dei modelli che siano uno scontro, che sono uno scontro continuo tra le due figure.

Uno scontro che ovviamente non può portare a nulla di buono, che porta alla distruzione sia della figura della donna e sia della figura dell’uomo.

Vi faccio un esempio di pari opportunità assurde, qualcuno mi criticherà, l’Equoterosa. Sapete cosa è successo qualche anno fa in Messico? Proprio in virtù dell’ideologia LGBT, del gender e tutto quanto, un gruppo di politici non aveva più posti per candidare i propri rappresentanti perché erano terminati i seggi nei quali candidarli. A un certo punto, colpo di genio, cosa fanno questo partito politico? Decide di far autoidentificare questi rappresentanti come donne e li candida con le quote rosa. Apre di cielo.

Quindi la stessa ideologia che aveva voluto l’inclusione delle donne si è rivoltata contro di loro.

A questo assisteremo anche nei prossimi anni. A un completo ribaltamento della realtà. Ma la nostra risposta quale deve essere? Credo, diciamo, come liberi pensatori, come cristiani, come diceva Marcello, qui dentro siamo a un panel dove ci siamo rappresentanti completamente anche molto diversi tra di noi, no? Ma il nostro approccio dovrebbe essere quello di promuovere una sana complementarietà tra uomo e donna”.  

Fonte

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