Ciò che la Stasi aveva fatto con l’aiuto di quasi 100000 agenti e oltre 170000 informatori, l’agenzia di spionaggio cinese l’ha completamente automatizzato, tramite algoritmi e la sempre più soffocante rete di sensori digitali. In Cina la sorveglianza di massa è ormai praticamente istantanea. Ogni cambiamento nella vita di un individuo è una pennellata digitale registrata in tempo reale che va ad aggiungersi a un ritratto in costante evoluzione disponibile per l’uso, o l’abuso, dei controllori dei dati. Questo sviluppo ha profonde implicazioni per la dirigenza politica del paese più popoloso del mondo. In passato i capi del Partito comunista invidiavano le democrazie per la loro capacità di fornire utili riscontri sulla situazione del paese. Istituzioni democratiche come le elezioni e la libertà di stampa offrono ai leader democratici un costante e affidabile flusso di dati sull’andamento delle loro forze di polizia nel correggere chi sbaglia. Oggi il Partito di Xi è convinto di possedere il modello del sistema rivale, che ha lungamente sognato di costruire. Con le informazioni fornite dalla sorveglianza il Partito crede di poter intuire che cosa vuole il popolo, pur non dotato di voto né di voce. Risolvendo i problemi sociali prima che esplodano, e bloccando il dissenso prima che si riversi nelle strade, crede di poter bloccare l’opposizione sul nascere.”
Xi Jinping ha raggiunto la maggiore età durante gli ultimi anni del governo di Mao, nel pieno fervore ideologico della rivoluzione culturale. Il segretario generale è oggi convinto che solo il Partito comunista possa restaurare il potere storico della Cina – quello che lui chiama il «grande ringiovanimento» – e insiste sul fatto che, per raggiungere questo obiettivo, il Partito debba ridiventare la forza guida dei cinesi.
Il capo del Partito conosce la storia abbastanza da sapere che i sogni utopici di Mao e degli altri totalitarismi del XX secolo sono finiti disastrosamente.
Sa che, all’epoca della guerra fredda, i sommi sacerdoti della sorveglianza, cioè i membri della Stasi nella Germania dell’Est, non hanno saputo prevedere in tempo la sconfitta, nonostante gli infiniti fascicoli raccolti sui cittadini sospetti da un capo all’altro del paese. La differenza, nel caso di Xi, sta nella tecnologia.
Tratto da”Stato di sorveglianza: La via cinese verso una nuova era del controllo sociale” di Josh Chin, Liza Lin, Benedetta Antonielli D’Oulx
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