“Il prossimo passo sarà contro la Cina, non si tratta di de-risking, ma di creare rischi, sanzioni”, Giorgio Bianchi

“L’ultimo passaggio sarà quello che riguarderà la Cina. Dopo l’Ucraina che vede impegnata l’Europa contro la Russia, del conflitto in Medio Oriente che vede impegnato Israele contro l’Iran e tutte le sue propaggini, ma il pezzo grosso è chiaramente la Cina”, denuncia Giorgio Bianchi.

Le misure economiche, commerciali e di soppressione scientifica e tecnologica degli Stati Uniti contro la Cina sono infinite e l’elenco delle sanzioni contro l’impresa cinese sta diventando sempre più lungo. Non si tratta di de-risking, ma di creare rischi. Se gli Stati Uniti sono disposti a portare avanti una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e a condividere i dividendi dello sviluppo della Cina, la porta della Cina sarà sempre aperta. Se invece gli Stati Uniti insistono nel sopprimere lo sviluppo ai tech della Cina e nel privare la Cina del suo legittimo diritto allo sviluppo…

La Cina è il paese più grande, con maggiore capacità di spesa, più popoloso, un miliardo e quattrocento milioni di persone, con l’economia in più ampia espansione, quello che oggi è più industrializzato, quella che di fatto è la prima economia del pianeta, ecco l’obiettivo è arginare la Cina, isolare la Cina, sanzionare la Cina e questo verrà fatto per interposta Taiwan. che il nuovo corso, la nuova amministrazione statunitense servirà proprio per questo, non tanto per Trump o chi per lui, quanto piuttosto per il suo elettorato che è visceralmente islamofobico e visceralmente sinofobico.  Quindi è evidente che è un terreno fertile.

E‘ sempre quel terreno già bello e pronto per preparare una guerra, una guerra che sarà sicuramente una guerra commerciale, ma che potrebbe essere qualcosa in più se si verificassero provocazioni a Taiwan. pubblica repubblicana negli Stati Uniti, è un’opinione pubblica che mastica male la guerra contro la Russia, la russofobia, ma appunto non avrebbe problemi, anzi si comporterebbe allo stesso modo se quel tipo di provvedimenti venissero e ad operare se fosse Israele o contro la Cina.
I cinesi lo sanno e infatti come fecero i russi a cavallo tra il 2011 e il 2021 e il 2022 hanno ribadito chiaramente qual è la prima linea rossa invaligabile nelle relazioni tra Cina e Stati Uniti. Non lasceremo che le attività separatiste delle forze per l’indipendenza di Taiwan e il sostegno alla connivenza esterna rimangano incontrollate.
Ci auguriamo che gli Stati Uniti mettano in pratica la positiva dichiarazione del Signor Presidente di non sostenere l’indipendenza di Taiwan”.

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