Un farmaco di uno comune contro il diabete di tipo 2, la metformina, può aiutare nella gestione del Long Covid, oltre che del Covid stesso. Lo certifica un recente studio dell’Università del Minnesota, che riferisce anche una riduzione del long Covid nei pazienti che hanno assunto il farmaco, durante la cura del virus.
La metformina è un antidiabetico orale utilizzato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2. Più precisamente, appartiene alla classe delle biguanidi, di cui fra l’altro, è l’unico esponente disponibile in Italia. Per comprarlo in Italia serve una ricetta medica.
“I risultati dello studio fanno parte della sperimentazione clinica COVID-OUT dell’U, incentrata su metformina e fluvoxamina perché i farmaci ampiamente utilizzati prendono di mira le stesse proteine del coronavirus. L’ivermectina è stata aggiunta alla sperimentazione per i suoi benefici antinfiammatori e perché molte persone la sostenevano senza prove che funzionasse”, spiega Jeremy Olson è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer che si occupa di assistenza sanitaria per lo Star Tribune.
“Più di 1.300 pazienti in tutto il paese si sono iscritti allo studio poco dopo essere risultati positivi al COVID-19 e hanno ricevuto combinazioni dei farmaci in studio o pillole placebo non medicate. Solo la metformina ha prodotto un effetto statisticamente significativo nella prima fase dello studio, riducendo i decessi correlati a COVID e le visite ospedaliere.
I ricercatori di U hanno ampliato i loro obiettivi oltre gli effetti a breve termine dei farmaci quando il COVID lungo è diventato un problema consolidato. Più di 1.100 pazienti hanno esteso la loro partecipazione allo studio e hanno accettato il monitoraggio a lungo termine.
La metformina è stata associata a una riduzione del 41% del COVID lungo in questo gruppo, secondo i risultati pubblicati su Lancet Infectious Diseases, una rivista medica. L’effetto protettivo era più forte nelle persone obese, donne, giovani o non vaccinate, sebbene le dimensioni ridotte di questi sottogruppi limitassero la significatività statistica dei risultati.
I rischi lunghi di COVID sono rimasti inferiori per i partecipanti che hanno assunto metformina, anche se la variante dominante del coronavirus è passata da alfa a delta a omicron.
La definizione federale di COVID lungo è sintomi che persistono per quattro o più settimane. I casi variano nella loro durata, intensità e sintomi, ma spesso comportano affaticamento, mal di testa, vertigini e problemi cognitivi (o annebbiamento del cervello), specialmente dopo lo sforzo o l’esercizio.
I risultati dello studio U mostrano solo un beneficio preventivo nell’assunzione di metformina immediatamente dopo l’infezione. La velocità contava. Uno dei gruppi con la più bassa incidenza di COVID lungo è stato quello dei partecipanti allo studio che hanno assunto metformina entro tre giorni dai primi sintomi di COVID.
Non è chiaro se il farmaco possa aiutare le persone attualmente alle prese con la condizione post-COVID.
“Non abbiamo esaminato l’uso della metformina dopo il COVID acuto”, ha detto. “Questo era solo per la metformina assunta proprio nel momento in cui le persone sono state infettate. Quindi, previene il COVID grave, previene il COVID lungo, ma non sappiamo se tratterebbe il COVID lungo”.
La metformina sembra inibire la replicazione virale. Bramante e colleghi hanno appena pubblicato uno studio su un server di pre-stampa – prima della pubblicazione su una rivista peer-reviewed – che mostra cariche virali inferiori nel naso dei partecipanti allo studio che hanno assunto il farmaco”.
Qui trovate lo studio dell’Università del Minnesota: https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(23)00299-2/fulltext
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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