La regione Lombardia “spegne l’informazione sul 118”, sulle emergenze mediche, ai giornalisti

Protesta dei giornalisti sotto la sede della Regione Lombardia dopo la decisione presa da Bertolaso di bloccare il portale Areu che condivide con la stampa parte delle informazioni relative agli interventi del 118. Uno strumento fondamentale, attivo anche in altre regioni, per consentire ai giornalisti di lavorare e informare i cittadini. Alla protesta hanno aderito sia l’ordine Lombardo che quello nazionale dei giornalisti.

“I cronisti non hanno più accesso alle informazioni del 118, di conseguenza l’informazione è monca. Parliamo di incidenti, di eventi diciamo problematici dal punto di vista sanitario, sia individuale che collettivo”, spiega il presidente dell’associazione lombarda dei giornalisti.

“Fa specie che l’assessore al welfare abbia iniziato da poco il suo impegno e di fronte all’emergenza sanitaria che questa regione sta vivendo il primo intervento che fa è quello di spegnere l’informazione, come se non facendo sapere che cosa accade si risolva il problema dell’assistenza o della sanità lombarda.

E’ un salto indietro nel tempo nel modo di fare cronaca. “I colleghi devono tornare a fare quello che si faceva 20 anni fa’. Rincorrere le ambulanze quando le sentono o le vedono, rifare il giro di telefonate, mettendo sotto stress il sistema dei pronti soccorsi in Lombardia.

Regione Lombardia non ha attivato servizi alternativi a questo sistema, e nonostante avessero promesso di attivare un numero regionale sostitutivo nel pomeriggio di lunedì, ieri hanno aperto quattro numero di telefono sulle quattro aree regionali a disposizione dei giornalisti per sole tre ore al giorno.

L’impatto per chi fa il nostro mestiere è devastante: è un terno al loro. Ieri Areu ha registrato 2820 interventi di questi 281 con codice rosso, 12 di elisoccorso ed uno di soccorso alpino. Queste notizie non sono state messe a disposizione dei giornalisti, che per averle sono dovuti tornare a metodi antichi.

Noi chiediamo che si ripristini questo servizio per l’informazione per garantire ai cittadini lombardi di avere l’informazione sul territorio”.

“Il sospetto è che si vogliano censurare i dati per non gettare altra benzina sul fuoco della piaga dei malori improvvisi. Malori che da un anno e mezzo a questa parte stanno falcidiando l’Italia – e non solo – come non mai”, commenta Paragone.

Qui l’intervento completo: https://www.facebook.com/localteamtv/videos/586436350114234

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