La valanga quotidiana di notizie di basso calibro ha l’intenzione di mettere a tacere le ingiustizie?

La domanda è posta da Dario Gomez. Si chiede se: “la valanga quotidiana di notizie di basso calibro non abbia quell’intenzione (innocente o perversa) di mettere a tacere le voci che reclamano alla nostra intelligenza qualche preoccupazione per l’informazione. Parlo di quella fitta informazione che serve a formarsi un’opinione sui fondamentali”.

“C’è un motivo per il carattere effimero delle notizie, che, pur importanti, vengono spesso cancellate dalla coscienza collettiva dalla valanga di inezie che quotidianamente vengono pubblicate.

Come un vortice, le aziende giornalistiche lanciano da tutto il mondo, minuto dopo minuto, centinaia di migliaia di notizie sui temi e le discipline più diverse; È normale che ciò accada perché questo è il polso della vita umana. Tuttavia, è anche vero che la maggior parte di queste notizie di solito non diventa informazione, e che anche molte di quelle che di solito vengono chiamate “ad alto impatto”. di solito non sopravvivono alla prossima valanga o al prossimo semplice “impatto”.

Ai tempi della carta si diceva che “non c’è niente di più vecchio del giornale di ieri”, il che definisce definitivamente il carattere effimero di gran parte del lavoro giornalistico. Il grande e insopportabile Jorge Luis Borges una volta disse: “Il giornalismo si basa sulla falsa convinzione che ogni giorno succeda qualcosa di nuovo. Non ho mai letto un giornale in tutta la mia vita. In un giornale, in genere, si scrivono notizie, ovviamente stupide. Che importa se un ministro viaggia o no? Delle cose veramente importanti si scoprono allo stesso modo. Credo che i giornali siano fatti per l’oblio, mentre i libri per la memoria.

Sicuramente l’ingiustizia tappezza i nostri pensieri con molti casi e cose che non dovremmo dimenticare: quelle cose che ci gridano ogni giorno che dobbiamo lavorare per la libertà di informazione e che questa è una necessità quotidiana perché ci sono poteri tremendi che non ci vogliono liberi. Né voi né i giornalisti che intendono il giornalismo come un impegno per i diritti umani”.

Qui l’invito a non dimenticare Assange, che paga con la prigione le sue rivelazioni sul governo degli Stati Uniti d’America: https://www.pressenza.com/es/2023/03/no-olvidemos-a-julian-assange-y-exijamos-su-libertad/

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