L’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, non possiede le relazioni di efficacia e sicurezza dei vaccini Covid. Lo ha ammesso in tribunale nell’udienza del 2 dicembre richiesta dalle Associazioni IDU (Istanza Diritti Umani) con sede a Novara, e DUS (Diritti Umani e Salute) con sede a Roma. Nell’udienza successiva, in cui avrebbe dovuto esibire i documenti, non si è presentata.
Ecco la ricostruzione di quanto è successo nel comunicato stampa congiunto delle due associazioni.
“I 4 vaccini anti-Covid, non essendo stati sottoposti a tutti i necessari studi di sperimentazione, quali genotossicità e cancerogenicità (circostanze ben evidenti in tutti i bugiardini), non hanno mai ricevuto dall’EMA l’autorizzazione permanente, bensì “l’autorizzazione condizionata”, la quale, in virtù dei vigenti Regolamenti Europei, prevede l’obbligo per le case 4 farmaceutiche di depositare periodicamente, presso l’EMA e presso gli Stati membri, dati aggiuntivi e necessari per dimostrare l’esistenza dei requisiti di “efficacia” e “sicurezza”.
L’AIFA, ai fini del mantenimento in commercio dei 4 vaccini, ha emesso 4 Determine, Rep. 154/2020 – 1/2021 – 18/2021 – 31/2021, tutte pubblicate in Gazzetta Ufficiale, le quali obbligano le 4 case farmaceutiche a depositare PSUR (Rapporti periodici di sicurezza) e Relazioni intermedie di sicurezza entro precise tempistiche: nel caso di Pfizer tutta tale documentazione andava depositata entro luglio 2021.
Le lunghe indagini condotte dal novembre 2021 dalle Associazioni IDU (Istanza Diritti Umani) con sede a Novara, e DUS (Diritti Umani e Salute) con sede a Roma, hanno rilevato che le nostre Istituzioni, Ministero della Salute ed AIFA, non sono mai venute in possesso di detta documentazione, e pertanto non hanno mai potuto verificare la sussistenza di efficacia e sicurezza dei vaccini anti-Covid. Le indagini hanno condotto a 2 interrogazioni parlamentari, cui l’ex ministro Speranza non ha mai risposto, al deposito di una querela nei confronti di Ministero-AIFA-ISS-CTS, e ad un procedimento al TAR Lazio contro AIFA per richiedere l’esibizione di detta fondamentale documentazione, o il reperimento ai sensi di legge, di nominare un commissario ad acta che possa reperirli, e in ogni caso il ritiro dal commercio di tutti i lotti.
Nella scorsa udienza del 2 dicembre 2022 AIFA ha ammesso giudizialmente di non possedere quanto richiesto, pertanto l’autorizzazione condizionata dovrebbe essere dichiarata decaduta e/o illegittima, non essendo state soddisfatte le condizioni normativamente previste per il proprio mantenimento.
All’udienza del 31 gennaio 2023 AIFA non si è presentata (neanche con l’avvocatura dello Stato). I Giudici del TAR Lazio, dopo una lunga e accesa discussione, hanno espresso l’intenzione di voler rigettare il Ricorso per un vizio di forma. In questo modo non entreranno nel merito della questione, non affronteranno il problema dal punto di vista sostanziale (illegittimità della campagna vaccinale per violazione delle norme e per omesso possesso di certificazioni attestanti “efficacia” e “sicurezza”), e in definitiva, come molti altri Organi Giudicanti, faranno in modo di “non decidere”, sottraendosi alle proprie responsabilità, e quindi dall’emettere Sentenze scomode. Il Prof. Sinagra ha anche ammonito i Giudici sull’assenza di coraggio e di aver perso un’occasione per restare nella storia.
La sensazione, dopo questa vicenda, è che la nostra vera controparte siano proprio le Istituzioni, le quali continuano a negare giustizia nei confronti di chi ha creduto alla campagna vaccinale. Coloro che sono stati vaccinati attendono quella doverosa giustizia che non può essere negata da un vizio di forma o da una scusa procedurale”.
L’inizio della vicenda: Negato l’accesso ai rapporti di sicurezza dei vaccini. Due associazioni querelano l’Aifa
Cosa è successo dopo: Aifa ammette davanti al Tar di non avere le certificazioni di efficacia e sicurezza obbligatorie per la vendita condizionata
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