I tre grandi assenti nel dibattuto davanti alla Corte Costituzionale, Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo

Tre” grandi assenti hanno caratterizzato l’udienza dinanzi alla Consulta.

  1. Anzitutto il mancato apprezzamento da parte della Corte del fatto, ormai conclamato, che i sieri sperimentali non immunizzano e non sono stati nemmeno testati in relazione alla loro capacità immunizzante rispetto all’agente patogeno;
  2. la presunta efficacia ai fini della “prevenzione dell’infezione da SARS-CoV2”, espressamente indicata nel decreto-legge 44/2021, non ha mai fatto parte delle finalità perseguite dalle case produttrici dei sieri. Se questi non immunizzano, è logico che non possano essere imposti a categorie professionali variamente individuate, nell’ambito dell’esercizio di una discrezionalità legislativa che degenera nel puro arbitrio.
  3. Neppure degno di una menzione è poi sembrato l’art. 3 della Carta di Nizza, che pure la Confederazione aveva espressamente messo in rilievo nel suo intervento amicus curiae, a mente del quale qualsiasi trattamento sanitario dipende dal consenso libero e informato della persona interessata. Una norma di diretta applicazione nel nostro ordinamento, che impone a qualsiasi giudice nazionale, ivi compresa la Consulta, la disapplicazione diretta delle disposizioni contrastanti del diritto interno.  

A qualsiasi osservatore non distratto appare evidente la violazione di principi sino ad ora ritenuti sacri e posti a fondamento del nostro ordinamento, che non conosce lo stato di eccezione o di emergenza quale possibile giustificazione della sospensione dei diritti fondamentali inviolabili. Il lavoro, la libertà personale, l’autodeterminazione sanitaria sarebbero, per quanto è dato comprendere dallo scarno comunicato stampa, sacrificabili allorché si verifichi una non meglio specificata pandemia.

La Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo ha preso atto con sgomento e preoccupazione del comunicato stampa diramato dalla Corte costituzionale all’esito dell’udienza del 30 novembre 2022. In disparte le gravi perplessità che ha destato la conduzione dell’udienza, fortemente limitativa del contraddittorio e della possibilità per gli avvocati di svolgere con la necessaria e dovuta ampiezza le loro argomentazioni, dalle poche righe del comunicato si evince che la Corte non ha accolto le questioni di legittimità costituzionale proposte in relazione al decreto-legge 44/2021, avallando l’operato del precedente governo. 

La Corte avrebbe dunque ritenuto di non censurare la sanzione dell’esclusione dal lavoro e da ogni compenso ed emolumento in danno degli operatori sanitari, dei docenti e del personale del comparto difesa e sicurezza che non hanno voluto sottoporsi all’inoculazione dei farmaci sperimentali per la profilassi contro la Covid-19. 

Attendiamo di leggere la sentenza, ma possiamo sin d’ora affermare che, anche laddove l’impatto di tale decisione risultasse mitigato da argomenti procedurali, atti a sostenere l’impossibilità a vario titolo di entrare nel merito delle questioni, il 1° dicembre 2022 è una data che resterà impressa nella memoria dei cittadini italiani perché rappresentativa della conferma di due circostanze gravemente preoccupanti: la Costituzione repubblicana non ha impedito che un Governo ne violasse platealmente i principi fondamentali, e l’organo di suprema garanzia, la Corte costituzionale, non ha voluto, potuto o saputo svolgere il ruolo, assegnatole dalla Costituzione, di bilanciamento e di garanzia rispetto all’arbitrio dell’esecutivo. 

Ciò impone un ripensamento profondo e radicale delle fondamenta della comunità politica italiana e deve impegnare soprattutto l’avvocatura a farsi carico in modo ancora più determinato della tutela dei diritti fondamentali, che sono espressione di principi di diritto naturale che trascendono i singoli concreti ordinamenti giuridici. 

Citando una frase virgiliana, ci atterremo al monito di non cedere al male ma di combatterlo con ancora più forza: 

“Tu ne cede malis sed contra audentior ito.” 

 

Confederazione Legale per i Diritti dell’Uomo 

La Presidente                                                          Il Vice-Presidente 

Avv. Renate Holzeisen                                       Avv. Alessandro Fusillo 

Qui trovate il video della diretta dell’udienza della Corte Costituzionale: https://www.youtube.com/watch?v=8qSe_srFbRI

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