Lockdown: sproporzionato e “una grave interferenza con i diritti fondamentali”, Tribunale di Lipsia

Il Tribunale amministrativo federale di Lipsia ha stabilito martedì che le restrizioni all’uscita di casa durante il primo blocco nel marzo 2020 nello stato tedesco della Baviera erano sproporzionate e “una grave interferenza con i diritti fondamentali”. Nella sua sentenza, il tribunale ha anche osservato che “il divieto di uscire di casa per trascorrere del tempo all’aperto” costituisce “una grave ingerenza nei diritti fondamentali della parte lesa”.

E’ la prima volta che il più alto tribunale amministrativo tedesco occupava delle regole fatte per il contenimento del Coronavirus. È probabile che le sentenze indichino la strada per altre cause pendenti.

Il Tribunale amministrativo federale di Lipsia ha stabilito che “le disposizioni dell’”Ordinanza sulle misure di protezione dalle infezioni” bavarese del 27 marzo 2020, come modificata dall’ordinanza del 31 marzo 2020, sull’uscita di casa non erano compatibili con il principio di proporzionalità”.

Secondo il regolamento di blocco che è stato implementato in Baviera nel marzo 2022, uscire di casa era consentito solo se c’erano “motivi validi” per farlo. Motivi accettabili includevano “sport ed esercizio fisico”.

Tuttavia, non era consentito “trascorrere del tempo all’aperto da soli o esclusivamente con i familiari”, il che significa che era anche vietato sedersi da soli su una panchina del parco e leggere un libro, ad esempio.

Poiché i “motivi validi” imposti per uscire di casa erano così “strettamente definiti”, il tribunale ha deciso che erano sproporzionati, ritenendo che trascorrere del tempo da soli all’aperto o con i membri della propria famiglia non avrebbe contribuito alla diffusione del nuovo virus coronavirus.

Secondo la sentenza del tribunale, si sarebbe dovuto attuare una misura “meno onerosa” per l’esercizio dei diritti fondamentali delle persone.

Il tribunale ha aggiunto che il divieto di uscire di casa sarebbe stato proporzionato se “non fosse stato vietato trascorrere del tempo all’aperto da soli o esclusivamente con i familiari”.

Quest’ultima sentenza fa parte di un lungo elenco di decisioni giudiziarie sull’illegittimità delle misure restrittive legate al COVID. Un tribunale spagnolo, ad esempio, ha stabilito che il blocco del marzo 2020 era “incostituzionale” e anche la Corte costituzionale austriaca ha dichiarato che diverse ordinanze COVID violavano la costituzione del paese.

Nel frattempo, gli studi continuano a suggerire che i blocchi legati al COVID sono stati più dannosi per la salute e il benessere dei cittadini, contrariamente al loro presunto obiettivo, e un gruppo di ricerca ha scoperto nel giugno 2021 che l’eccesso di mortalità era direttamente dovuto agli ordini di isolamento.

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