“Il vero problema dell’energia è che non è più sotto il controllo di società democratiche, ma di quello di società private. Questa è la vera questione”, esordisce così Ugo Mattei, in una recente intervista a ByoBlu.
“La società moderna funziona per l’energia”
“L’Italia ha un modello societario di economia mista, ai sensi della quale tutte le grandi reti, i beni sovrani, dovrebbero essere non soltanto pubbliche, ma amministrate, secondo l’articolo 43 della costituzione da comunità di lavoratori ed utenti, perché sono il nerbo economico della società.
A partire da molto tempo l’articolo 43 della costituzione è stato annullato, tradito prima dalla partitocrazia, poi dal neoliberismo della seconda repubblica, da una commistione, apparente irrimediabile, tra poteri publici e privati. L’energia è quello attraverso il quale siamo ricattati. Chi controlla l’energia è in grado di fare quello che vuole, come chi controlla l’acqua è in grado di assestare ottenere qualsiasi cosa e rendere schiavo chi ne ha bisogno. Nel 2011 c’è stato un referendum per fare restare l’acqua pubblica.
L’energia deve essere governata e gestita come un bene pubblico, nel momento in cui finanzializzata privatizzata il suo controllo sfugge a qualsiasi possibilità di gestione democratica e quindi nell’interesse di tutti, ma diventa una delle tante gestioni finanziarie, che non funziona più con la logica del diritto, ma con quella del ricatto. E oggi siamo proprio in questa condizione”.
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