“Mancano davvero poche ore. Ce l’avremo fatta? Certo ce l’ avremmo fatta anche molto largamente senza l’ignobile atteggiamento della Rai, già diffidata. Ora vedremo che fare. Arrivano moltissimi pacchi da tantissimi comuni. Il dato nuovo, unico nella storia referendaria in Italia è che moltissime persone sono andate fisicamente ai comuni per firmare.
Il dato davvero deludente è stato l’online privato a pagamento. Anche qui un grave inadempimento, stavolta del Governo, che non ha allestito, come doveva fare per legge entro il 2022, la piattaforma pubblica di raccolta. Anche qui, valuteremo se ci sono vie legali ragionevolmente percorribili per portare lo scandalo della c.d. democrazia italiana a conoscenza della CEDU a Strasburgo.
Già perché questa Waterloo della democrazia italiana è andata in onda con le Autorità di Garanzia, spettatori complici. A partire dalla AGCOM fino al Presidente della Repubblica.
In ogni caso, se ce l’avremo fatta dovrà dircelo la Corte Suprema di Cassazione. Depositeremo gli scatoloni con le firme martedì, in perfetto rispetto dei tempi imposti da una normativa truffaldina, che dice di concedere 90 giorni per la raccolta ma che sottrae almeno due settimane con formalismi burocratici indegni di un paese civile.
Ogni nostra mossa è informata ad una lotta per la verità ed il diritto che impone fatica e rigore, ma che implacabilmente porterà il popolo a liberarsi dal giogo dell’ oppressione illegale”.
Ugo Mattei
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.
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