Referendum contro l’invio di armi: “la nostra stima è che il numero sia stato raggiunto”, Ugo Mattei

“È stata una mattinata emozionante, noi abbiamo portato 19 scatoloni contenenti tutte le moltissime firme che abbiamo ricevuto soprattutto in questi ultimi giorni. La nostra stima è che il numero sia stato raggiunto, al mattino c’è stato un mini problema tecnico, abbiamo dovuto poi consegnare le firme quelle diciamo online al pomeriggio, comunque il verbale è stato ricevuto, la Corte ci dirà a partire dalla fine di settembre quante firme effettivamente valide sono state consegnate se abbiamo il mezzo milione, il mezzo milione è sufficiente”, racconta Ugo Mattei in un video cronaca su You Tube (lo trovate in fondo all’articolo).

“Al momento ci possiamo basare soltanto su Steam e quindi a questo punto direi di sospendere la suspense e aspettare il risponso ufficiale della Corte di Cassazione che è deputata a questo scopo.

Noi naturalmente proseguiremo per tutte quelle che sono le vie necessarie per ripristinare un minimo di legalità costituzionale a questa vicenda perché comunque sia andata, è chiaro che lo scandalo assoluto del silenzio mediatico totale è di un governo che non ha implementato la legge che prevede la messa a disposizione di una piattaforma pubblica per i partecipanti ai referendum, l’anello debole di questa raccolta, perché noi avevamo stimato di poter raggiungere grossomodo 200.000 firme attraverso l’online, basandoci su quante ne avevamo prese sulla contestazione Zelensky in pochi giorni a Sanremo in febbraio, invece il numero delle firme raccolte sulla piattaforma Itagile è stato ridicolemente basso, dell’ordine dei 20.000 firme, quindi è chiaro che quello è stato l’anello debole.

Per conto hanno funzionato meglio i comuni, che hanno mandato, quelli che hanno risposto, circa 4.000 hanno mandato parecchie firme certificate, c’è stato 5.000 comuni che non hanno ancora risposto, e quindi nei prossimi giorni arriveranno ancora delle firme, qui capiremo poi cosa fare dal punto di vista del come farla avere e se farla avere la Corte di Cassazione per evitare degli autogol, ma questo è un tema che dovremmo affrontare successivamente.

Ecco è stato comunque un grande sforzo perché appunto nonostante il silenzio mainstream esser riusciti comunque in questa impresa non è stata una cosa da poco. Ma sai riusciti o non riusciti dipende da un dato numerico che è quello appunto se siamo riusciti ad avere le firme certificate. dal punto di vista politico il risultato è sicuramente importante perché c’è stata una mobilitazione importante a livello nazionale che speriamo non vada dispersa nei prossimi mesi.

Noi abbiamo fatto una scelta che è quella di andare comunque alla conta, alla certificazione perché è una cosa che possono dichiarare i comitati, una cosa che poi dopo ti certifica la Corte deputata a questo ruolo anche perché è necessario avere un provvedimento formale con il quale poi dopo eventualmente regolarci per ricorsi che noi vogliamo senza altro fare, probabilmente a livello di Corte europea, perché purtroppo il tasso di cancellazione nei fatti di quelle che sono le libertà civili e le Costituzioni del nostro Paese, anche questa volta, ha raggiunto dei livelli di intollerabilità.

Se nessuno reagisce queste cose si stabilizzano”.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore.

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