“Basta sanzioni – artigiani per la pace” Berlino in piazza protesta contro l’invio di armi all’Ucraina

Basta sanzioni – artigiani per la pace” con questo e altri slogan che inneggiano alla pace Berlino è scesa in piazza con diverse manifestazioni lo scorso week end, le proteste sono continuate anche lunedì. Le richieste dei cittadini vanno dalla nazionalizzazione del settore energetico alla pace con la Russia. L’Europa, anche se in Italia se ne parla poco, è in fiamme. A partire proprio dalla Germania, le proteste non si sono limitare alla sola Berlino, ci sono state numerose proteste anche nel Brandeburgo. Centinaia di persone sono scese di nuovo in piazza a Francoforte (Oder) per una manifestazione. Con tamburi, fischietti, bandiere tedesche e russe, i manifestanti hanno marciato attraverso il centro della città in occasione della Giornata dell’Unità tedesca, come riportato da un giornalista del dpa. Gli striscioni dicevano, tra le altre cose, “Solo la pace è una vittoria“, altri mostravano colombe della pace. Queste proteste si aggiungono a quelle delle scorse settimane.

La protesta all’insegna del motto “Riscaldamento, pane e pace – protesta invece di congelamento” è iniziata intorno alle 14:00 da Potsdamer Platz e ha attraversato il centro di Berlino. La polizia ha contato fino a 1.400 partecipanti e ha riferito di scontri isolati con lesioni fisiche e arresti. Secondo un portavoce della polizia, la manifestazione è andata in gran parte senza intoppi, nonostante alcuni tafferugli.

Gli organizzatori hanno chiesto, tra l’altro, un tetto massimo ai prezzi del gas e dell’elettricità e la nazionalizzazione del settore energetico. Non si vuole permettere a 100.000 persone di perdere la casa a causa di decisioni sbagliate del governo federale, ha affermato Uwe Hiksch, che ha registrato la demo sul posto. “Vogliamo una politica sociale in questo Paese”.

Anche le sanzioni imposte alla Russia a causa della guerra di aggressione in Ucraina sono state un argomento di primo piano della manifestazione. “Noi – la popolazione, la gente comune – paghiamo il conto di guerre, misure economiche coercitive e crisi“, afferma il sito web dell’organizzatore. La politica del governo del semaforo è “puro cinismo”, solo l’industria degli armamenti beneficia delle consegne di armi in Ucraina.

Slogan come “fermare la guerra economica e il riarmo” o “referendum contro le sanzioni” potrebbero essere letti anche sui manifesti. Il blocco del Partito Comunista Tedesco (DKP) chiedeva anche la “pace con la Russia e la Cina” e la ripresa della cosiddetta rotta Druzhba, una sezione del collegamento del gas naturale alla Russia costruito ai tempi della RDT.

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