Zelensky nega per decreto la possibilità di negoziare con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell’Ucraina. Tenendo conto dei risultati della riunione si è “affermata l’impossibilità di intrattenere negoziati con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin”, riporta Ukrainska Pravda.
Domenica scorsa, all’Angelus, papa Francesco si è rivolto “al presidente della Federazione russa” con la supplica “di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte”, mentre nel dolore “per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita» ha diretto £un altrettanto fiducioso appello al presidente dell’Ucraina a essere aperto a serie proposte di pace”. Eppure, a Mosca si parla sempre più spesso di impiego delle bombe atomiche tattiche, che richiamerebbero una risposta occidentale non meno devastante.
“Al netto di tutte le retoriche e delle propagande, produrre un serio piano di pace, e lavorare per spingere i contendenti a farne parte, dovrebbe essere oggi l’impegno prioritario di tutti i Paesi”, scrive Avvenire.” Stupisce che nessun leader europeo, con la parziale eccezione del francese Macron, sia disposto a percorrere questa strada. A quanto pare, nessuno si rende conto che lo smembramento dell’Ucraina sarebbe una tragedia e che il collasso della Russia sarebbe uno tsunami. Se vuoi la pace, prepara la pace”.
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