Dopo le recenti sentenze, che sollevano dubbi di costituzionalità sull’obbligo vaccinale, l’ordine dei medici veterinari della provincia di Udine revoca la sospensione per i suoi iscritti non vaccinati, fino ai chiarimenti della corte costituzionale. Non ci saranno ulteriori accertamenti per gli iscritti.
Per l’ordine la sospensione dell’esercizio della professione deve essere “conformato a principi inderogabili di certezza del diritto”. L’obbligo vaccinale potrebbe essere in contrasto con l’articolo 3 e con l’articolo 97 della costituzione.
L’obbligo vaccinale violerebbe l’art. 3 della Costituzione, poiché allo scopo di evitare il contagio, invece di adottare una soluzione alternativa ed intermedia, quale la sottoposizione a tampone, avrebbe imposto al lavoratore, un obbligo inutile e gravemente pregiudizievole del suo diritto all’autodeterminazione terapeutica, nonché al suo diritto al lavoro previsto dagli articoli 4 e 35 della Costituzione.
L’imposizione della vaccinazione anti Covid-19 si porrebbe in contrasto con gli articoli 3, 4, 32, 33, 34 e 97 della Costituzione, determinando una irragionevole compressione della libertà di autodeterminazione sulle scelte sanitarie del singolo, oltre che del suo diritto allo studio ed al lavoro.
Con la delibera n.6 del 25 agosto dell’ordine dei medici veterinari della provincia di Udine, resa nota ieri 29 agosto, vengono revocati tutti i provvedimenti di sospensione relativi all’obbligo vaccinale “considerata la recente giurisprudenza che, sia in ambito civile che amministrativo, ha sollevato la questione della legittimità circa l’obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie”.
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