Licenziato dal porto di Trieste il co-fondatore di “la gente come noi”

L’Assessorato al Lavoro portuale ha cessato il rapporto di lavoro con l’operaio portuale Andrea Donaggio, braccio destro della Commissione Peoplelikeus di Stefano Puzzler. Quello di Donaggio è il settimo licenziamento negli ultimi mesi.

“Il licenziamento è arrivato doo che io e il mio avvocato abbiamo chiesto lumi per il mio de-mansionamento”, spiega Andrea Donaggio in una recente intervista. “La prima cosa che le attività portuali hanno fatto è stata de-mansionarmi, mettendomi tra virgolette nel magazzino delle cose, Prima lavoravo all’ufficio avviamenti, che aveva in mano tutti gli avviamenti dei porto di Trieste e di Monfalcone, ufficio che ho aiutato anche io a creare. Mi contestano che nel mio periodo di malattia professionale, certificata dall’Inail, mi hanno contestato che in orari strani, 10,30 di sera, non ero a casa. L’azienda ha assunto anche un’agenzia di investigazione”.

Il licenziamento è stato giustificato dalla giusta causa per per falsa attestazione di malattia. Solidarietà al portuale licenziato è arrivata da molti, Alternativa ipotizza che sia stato licenziato per per compiacere Fedriga.

“Alternativa esprime la propria solidarietà a Andrea Donaggio, vittima dell’ennesimo licenziamento illegittimo avvenuto ai danni dei portuali di Trieste. Portuale da ben 3 generazioni, stimato lavoratore, membro del direttivo del sindacato CLPT nel periodo relativo alle proteste del 15 ottobre a Trieste, il suo licenziamento segue quello di Stefano Puzzer e di altri lavoratori portuali avvenuti nelle settimane e nei mesi scorsi messi in atto per distruggere i protagonisti di quelle proteste che hanno solo chiesto verità, giustizia oltre che il diritto di scioperare per quei decreti criminali come il Green Pass sul posto di lavoro, e l’obbligo vaccinale”. Lo affermano i parlamentari di Alternativa manifestando la propria vicinanza a tutti i lavoratori licenziati dal porto di Trieste.

“Il licenziamento – proseguono – firmato dal presidente dell’Agenzia del Lavoro Portuale di Trieste, ex direzione nazionale del PDS ed eterno nominato della politica, Francesco Palmiro Mariani, è chiaramente motivato dall’esigenza di compiacere la politica criminale di Fedriga, Serracchiani e Patuanelli, i veri beneficiari politici dei molti licenziamenti, avvenuti in conseguenza della ‘strategia della repressione’ attuata con gli idranti e coi saluti fascisti di un dirigente della Lamorgese, davanti al molo VII del Porto di Trieste il 18 ottobre”. “Quella operata nei confronti di Donaggio e degli altri lavoratori del porto di Trieste – concludono – è stata una vera e propria vendetta politica oltre che un pianificato cecchinaggio, realizzato attraverso costosissimi studi legali e l’apporto di agenzie investigative con tecniche di spionaggio degne della CIA, che ricordano le stagioni dei servizi deviati, pur di baciare le pantofole del potere massonico dell’entourage dell’ex finanziere della Goldman Sachs, l’attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi”.

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