Le 11 domande scomode, che i medici lombardi pongono a Ministero e Ordini sui vaccini

I medici lombardi di ContiamoCi! hanno scritto una lettera il 30 giugno 2022 al Ministero della Salute Ufficio, ai presidenti degli Ordini dei Medici e al Comando NAS per una richiesta di confronto sul tema della vaccinazione obbligatoria anti-COVID per il personale sanitario.

Qui le 11 domande specifiche che hanno posto

  • come possa una norma coercitiva e sanzionatoria non rispondere all’assunto primario per la quale è stata concepita?

 

La scheda tecnica di tutti i vaccini anti-COVID specifica che sono finalizzatiall’immunizzazione attiva dellla COVID 19 (malattia) ma NON a prevenire la trasmissione del virus SARS-COV-2 , che è l’obiettivo dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari: ciò rende tale obbligo di fatto non ottemperabile poiché i vaccini non prevengono la trasmissione del virus.

Si rammenta inoltre che la prescrizione di farmaci al di fuori delle indicazioni fornite dalla scheda tecnica è un reato penale (art. 445 Codice Penale).

  • come siano conciliabili il dovere del medico di conoscere la natura e l’effetto del farmaco, le controindicazioni, le interazioni con altri farmaci, ecc. con la segretazione di molti dati relativi ai vaccini anti COVID19 pertanto non accessibili ai medici vaccinatori.

 

  • sulla base di quali dati vengano redatte le note informative per il consenso alla vaccinazione COVID19, se appunto non sono a disposizione neppure alle Autorità Sanitarie redattrici di tali note informative perché coperti da segreto industriale o militare accessibili.

 

  • come possa essere stata approvata la vaccinazione eterologa (2a dose di vaccino con un prodotto diverso dalla prima) – da considerarsi off label sulla base delle schede tecniche     dei vaccini – in assenza di  evidenze di efficacia e sicurezza documentate da studi di fase 2    come richiesto dalla legge 648 del 1996.

 

Nell’autorizzare la vaccinazione eterologa, infatti il Ministero della Salute si basa su note della CTS AIFA in cui non vengono menzionate evidenze di efficacia e sicurezza ma viene detto semplicemente che la vaccinazione eterologa “non appare sconsigliabile”  e vengono citati solo due studi molto parziali.

Di fatto pertanto la vaccinazione eterologa è stata autorizzata in assenza di studi di efficacia e sicurezza in violazione della Legge 648 del 1996.

In parecchi casi la vaccinazione eterologa è stata effettuata anche con vaccino Moderna, nonostante il suo utilizzo con questa modalità NON SIA MAI STATO AUTORIZZATO neppure dal Ministero stesso che in merito al vaccino Moderna scrive che Comirnaty (e quindi non Moderna) può essere utilizzato per l’eterologa.

 

  • come possa essere stata autorizzata la terza dose di vaccino anti COVID e imposta agli operatori sanitari e all’intera popolazione in assenza degli studi di efficacia e sicurezza di fase 2, richiesti dalla Legge 648 del 1996.

 

La CTS nel documento 660 del settembre 2021 riscontra che non ci siano sufficienti evidenze per raccomandare in via prioritaria una terza dose di vaccino nella popolazione generale. Nei sanitari la terza dose può essere considerata a seconda del livello di esposizione all’infezione. Non emerge quindi una indicazione assoluta e perentoria alla terza dose di vaccino per tutti.

I medici chiedono inoltre

 

  • perché ci si ostini a non tener conto delle infezioni pregresse da COVID 19 obbligando alla vaccinazione i guariti nonostante le numerosissime evidenze della superiorità per efficacia e durata dell’immunità naturalmente acquisita rispetto a quella indotta da vaccinazione, anche verso le varianti del virus (vedi allegati pdf)

 

A tal proposito sottolineano che la presenza nei guariti di immunità a livello delle mucose determina una protezione non solo del soggetto ma anche della comunità, in quanto determina la bassissima o nulla contagiosità del guarito reinfettato. Al contrario i vaccinati, non solo possono infettarsi, reinfettarsi, ammalarsi e riammalarsi ma possono anche contagiare. Di fronte a tale realtà chiedono come si possa ancora sostenere l’utilità del green pass cosiddetto rafforzato (terza dose) per l’accesso ai luoghi di cura.

 

  • perché la presenza di anticorpi naturali non viene presa in considerazione quando la vaccinazione di chi ha un titolo anticorpale può comportare rischi maggiori rispetto a chi non ce l’ha?

 

  • perché i laureati in Medicina e Chirurgia devono sottoporsi all’obbligo vaccinale per iscriversi all’Ordine Professionale?

 

Tale richiesta è in contrasto con la Legge dell’ 11 gennaio 2018 che all’arti.5 specifica i requisiti necessari per l’iscrizione: pieno riconoscimento dei diritti civili; possesso dei titoli di studio e dell’abilitazione all’esercizio della professione medica; residenza o  domicilio nella circoscrizione dell’Ordine. La preclusione dell’iscrizione all’Ordine per i neolaureati abilitati non vaccinati è discriminatoria e sancisce che il Medico non vaccinato è considerato privo di ogni dignità professionale.

 

  • Perché si prosegue la campagna vaccinale con i prodotti di cui è ormai evidente l’inefficacia?

 

Molti studi dimostrano che l’efficacia dei vaccini anti COVID-19 dopo una iniziale parziale efficacia essa si riduce rapidamente per diventare negativa a nove mesi dall’inoculazione. Ciò significa che la vaccinazione diventa essa stessa elemento determinante una maggiore suscettibilità all’infezione da SARS- CoV-2 e forse anche ad altre infezioni, facendo ipotizzare un danno al sistema immunitario. Sebbene siano necessari ulteriori studi nel merito, il solo sospetto di un possibile effetto collaterale così grave dovrebbe portare prudenzialmente ad una sospensione della campagna vaccinale in attesa di maggiori dati.

Anche il riscontro dell’ampia variabilità di effetti avversi gravi registrati nei database ufficiali  desta preoccupazione: è accettabile essere obbligati ad un trattamento di cui non si possano stimare i rischi entro un range ragionevolmente certo?

“La nostra coscienza obietta – scrivono- perché come Medici dobbiamo agire per proteggere la salute degli Assistiti e il dibattito medico-scientifico e il confronto con le Istituzioni – sino ad ora totalmente assente – deve essere volto a ottenere strumenti scientificamente validati e deontologicamente idonei alla tutela della salute di ciascun Assistito.”

Sono sempre più numerosi gli studi che documentano eventi avversi severi correlati ai vaccini in uso e citano, come esempio non esaustivo, il recente studio israeliano pubblicato su Nature che documenta l’aumento di eventi cardiovascolari nei soggetti vaccinati di età inferiore a 40 anni  (vedasi anche altri studi nella bibliografia allegata).

Preoccupa anche il dato di mortalità generale che risulta aumentato nell’anno 2021 nelle fasce d’età giovane e giovane adulta. Euromomo ( Osservatorio Europeo sulla mortalità ) ha evidenziato che nel 2021 ci sono stati nella fascia di popolazione tra 15 e 64 anni, quasi 20 mila morti in più rispetto al 2020.

“Nel 2021 – annotano – una grossa percentuale di questa fascia di popolazione si è sottoposta a vaccinazione anti COVID per cui tale dato dimostra che la campagna vaccinale non ha comportato alcuna riduzione di mortalità ma anzi essa è aumentata nelle fasce di età più giovani, che sono peraltro quelle maggiormente colpite dagli effetti avversi da vaccino”.

Non da ultimo segnalano come il recente rapporto annuale di BionTech alla US-SEC, ente americano regolatore sulla sicurezza del mercato, reciti testualmentepotremmo non essere in grado di dimostrare l’efficacia o la sicurezza sufficienti del nostro vaccino COVID-19 (..) per ottenere l’approvazione normativa permanente (..) nei Paesi in cui è stato autorizzato per un uso di emergenza o concessa l’approvazione alla commercializzazione condizionale” e ricordano a FNOMCeO e agli Ordini che il regolamento CE 507/2006 prevede una farmacovigilanza rafforzata riguardo gli eventi avversi di questi prodotti autorizzati in via condizionale.

 

Concludono la missiva con una serie di domande finali

 

  • quali raccomandazioni gli Ordini hanno emanato nei confronti dei Medici affinché siano prontamente segnalati i possibili eventi avversi imputabili alla vaccinazione anti-COVID19?
  • quali circolari hanno inviato per sensibilizzare i medici a segnalare prontamente ogni effetto potenzialmente riconducibile ai vaccini in questione?
  • è prevista una raccolta anamnestica dettagliata per ogni vaccinando e la conservazione di questi dati per poter mettere eventuali effetti avversi in correlazione a quadri clinici preesistenti?

 

A questo proposito chiedono una verifica su come vengano raccolte e analizzate le anamnesi e le valutazioni cliniche prima della somministrazione del vaccino nel rispetto dellle norme deontologiche per la tutela degli Assistiti.

In conclusione chiedono all’Ordine una presa di posizione sulle questioni evidenziate ed una  risposta scritta alle domande formulate domandando ancora se la classe medica possa legittimare e sostenere la scelta politica di imporre un trattamento di dubbia efficacia e potenzialmente dannoso, i cui effetti sono in larga parte ancora sconosciuti, pena la perdita del lavoro e l’ostracismo sociale.

Auspicando un franco ed efficace confronto invitano FNOMCeO e gli Ordini Provinciali a riflettere sull’attuale crisi che rischia di ritorcersi contro la stessa professione medica. Questi ultimi anni hanno svelato le tante fragilità della Sanità, dalla carenza degli organici ospedalieri alla insufficiente risposta della medicina territoriale acuite dalle ulteriori difficoltà recenti: sono queste le principali problematiche su cui investire risorse ed energie senza innescare dinamiche divisive e umilianti.

Concludono con un richiamo alle responsabilità personali di tutti, non giustificabili con generici appelli all’obbedienza a ordini ricevuti: “ciascuno dovrà rispondere in prima persona delle proprie responsabilità in questa vicenda e il rappresentarsi come meri esecutori di ordini superiori (..) non sarà considerata un’esimente. Non per coloro che, secondo il giuramento prestato, erano chiamati a difendere la salute dei cittadini e l’integrità della professione medica.”

La lettera originale la trovate sul Canale TELEGRAM di Contiamoci!, in fondo una nutrita biografia sui vaccini

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