Svizzera: le vacanze sugli sci hanno portato a una diminuzione sui ricoveri

Uno studio ha analizzato l’effetto di divieti e chiusure sul corso della pandemia nel periodo da agosto 2020 a marzo 2021. Il loro effetto viene misurato analizzando il numero di ricoveri utilizzando un ‘approccio differenziale nelle differenze’, ovvero la differenza nella numero di ricoveri tra un “gruppo di trattamento” (con NPI) e un “gruppo di controllo” (senza NPI). Lo studio si avvale del fatto che, dall’estate 2020, in cantoni diversi erano obbligatori NPI diversi. Ogni NPI viene analizzato individualmente, mentre le restanti misure che sono state prese sono controllate tramite un indice. Abbiamo anche controllato per fattori geografici e socio-demografici, nonché per l’influenza del tempo. Per valutare il problema dell’endogeneità, abbiamo condotto, per quanto possibile, uno studio di eventi per ciascuna misura.
Come dimensione temporale, questo studio utilizza il “tempo del virus”, che non si basa sul calendario, ma su quando è iniziata la seconda ondata di coronavirus in ogni singola regione. Questo approccio consente un migliore controllo empirico del corso della pandemia (poiché una singola misura può avere un effetto diverso con un basso numero di casi rispetto a un numero elevato di casi). Consente inoltre guadagni in varianza, poiché le misure (federali) introdotte contemporaneamente sono entrate in vigore in momenti diversi nel corso cantonale o regionale della pandemia

Si sono rivelate controproducente le limitazioni del numero di persone per i raduni all’aperto, che hanno causato un suo lieve aumento dei ricoveri. La misura ha infatti indotto molte persone a ritrovarsi in locali chiusi, dove il rischio di infezione è maggiore, sottolinea l’analisi.

Le vacanze sportive (vale a dire vacanze di sci/carnevale) hanno generalmente avuto un effetto negativo sui ricoveri. Si ricorda che in Svizzera per sciare non era previsto nessun tipo di pass, bastava mettere la mascherina sulla funivia.

Per altre misure, invece, non è possibile trarre conclusioni chiare, ad esempio per quanto concerne la chiusura dei negozi. Lo stesso vale per l’obbligo di mascherina nei ristoranti o le limitazioni delle riunioni al chiuso.

La chiusura dei ristoranti e il divieto di organizzare grandi eventi, invece, hanno avuto un impatto significativo sulla diminuzione dei ricoveri ospedalieri legati al Covid-19.

Lo studio, effettuato dalla società di consulenza Swiss Economics per conto della Segreteria di Stato all’economia (Seco), giunge alla conclusione che la chiusura dei ristoranti ha portato a una diminuzione stimata dei ricoveri compresa tra il 28 e il 41%. 

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