Equador: sciopero per rimuovere lo stato di emergenza, contro i rincari e per i diritti degli aborigeni

L’Equador è in fiamme. Uno sciopero sta paralizzando il paese. La gente chiede di rimuovere lo stato di emergenza dalle sei province dell’Ecuador. Il governo Lasso aveva inizialmente proclamato lo stato di emergenza nelle tre province più colpite alle proteste. Lunedì il presidente ha firmato il decreto che estende lo stato di emergenza a sei province del Paese. La misura limita la libertà di riunione o di associazione negli spazi pubblici. A Quito viene mantenuto il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, per tutelare i manifestanti pacifici e la popolazione civile.

Le proteste sono nate per i continui aumenti in atto nel Paese, in particolare per il prezzo della benzina. “In poco più di un anno – in un Paese che esporta petrolio ma che importa prodotti raffinati – il valore del diesel è aumentato del 90 per cento e quello della benzina del 46 per cento. Inoltre, gli indigeni chiedono anche una moratoria sul pagamento dei debiti verso gli agricoltori, controlli sui prezzi dei prodotti agricoli, politiche per favorire l’occupazione, sospensione delle concessioni minerarie nei loro territori e investimenti in sanità, istruzione e sicurezza”, riporta Agenzia Nova

“Chiediamo che il governo garantisca i nostri diritti politici, in modo che le organizzazioni possano discutere delle loro posizioni e dare le risposte del caso”, ha detto il presidente della Conaie, Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador, Leonidas Iza, in un messaggio pubblicato sulla pagina Facebook.

Ieri nella capitale Quito,  numerosi cortei organizzati dalla Confederazione delle nazionalità indigene dell’Amazzonia ecuadoriana (Conaie) si sono mossi verso il centro storico della città, portando alla chiusura di tutte le strade, monitorate da polizia e forze armate dispiegate a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del presidente, Guillermo Lasso.

Nella prima settimana di mobilitazioni gli scontri con le forze di sicurezza hanno provocato almeno 83 feriti e 40 arresti.

Può interessarti anche: Agamben: “Lo stato di emergenza si è sostituito alla legge”

Seguici su Facebook https://www.facebook.com/presskit.it

Seguici su Telegram https://t.me/presskit

 

Altri articoli interessanti

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com