Emergenza siccità, le piogge non sono bastate nelle campagne lombarde, a rischio i raccolti

E’ emergenza siccità in Lombardia nonostante le piogge. Nonostante le ultime precipitazioni il livello del fiume Po – rileva la Coldiretti – è sceso al Ponte della Becca (Pavia) a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, un livello più basso che a Ferragosto. Il 2022 – continua la Coldiretti Lombardia – finora ha fatto registrare precipitazioni dimezzate, con le riserve idriche regionali attualmente immagazzinate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve che sono inferiori di oltre il 50% rispetto alla media del periodo 2006/2020.

Nelle campagne lombarde dove manca l’acqua per irrigare le coltivazioni dal mais alla soia, dal riso agli altri cereali e foraggi per gli animali fino a frutta e verdura. È l’allarme lanciato da Coldiretti Lombardia mentre ci si prepara a fare i conti con Scipione, l’anticiclone africano che fa impennare i termometri fino a 41 gradi.

Senza interventi immediati e senza nuove piogge significative – spiega la Coldiretti Lombardia – gli agricoltori si ritroveranno ben presto a non aver più alcuna possibilità di bagnare i propri campi, con la conseguente inevitabile perdita delle produzioni.

“Servono interventi immediati – afferma Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia – Per cercare di far fronte a un 2022 che finora ha registrato precipitazioni praticamente dimezzate, insieme alle deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale è necessario rilasciare l’acqua dagli invasi montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia. E bisogna farlo ora”.

Senza acqua – continua la Coldiretti Lombardia – non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole dei cittadini in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%.

La siccità – spiega la Coldiretti Lombardia – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in un miliardo di euro all’anno a livello nazionale, per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Ad essere colpito dalla siccità è l’intero territorio nazionale ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.

Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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