Non c’è solo “Covvid”, di cosa si muore in silenzio e senza clamore. Le patologie dimenticate

Come è cambiata la situazione prima e dopo la pandemia? Stando agli ultimi studi disponibili, vediamo che prima del covid, le morti erano determinate da malattie che esistono ancora, di solo si parla poco.

L’Organizzazione mondiale della sanità stando agli ultimi dati del Global Health Observatory (GHO) sulle stime dei decessi in epoca pre Covid indicava le cardiopatie e gli ictus ischemici come i più grandi “assassini” del mondo, causa di 15,2 milioni di decessi nel 2016. Queste malattie sono rimaste le principali cause di morte a livello globale negli ultimi 15 anni.

  • 3,0 milioni di morti nel 2016 per la malattia polmonare ostruttiva cronica
  • 3,0 milioni di morti nel 2016 per le infezioni delle vie respiratorie inferiori, resta una tra le malattie mortali più trasmissibili
  • 1,7 milioni di morti per cancro ai polmoni (insieme a trachea e bronchi)
  • 1,6 milioni sono morte a causa del diabete nel 2016,  erano meno di 1 milione nel 2000.
  • I decessi dovuti a demenze sono più che raddoppiati tra il 2000 e il 2016, diventando la 5a causa principale di morti globali nel 2016 rispetto al 14° posto che occupavano nel 2000.
  • Il tasso di mortalità per malattie diarroiche è diminuito di quasi 1 milione tra il 2000 e il 2016, ma nel 2016 ha causato 1,4 milioni di morti.
  • Il numero di morti per tubercolosi è diminuito durante lo stesso periodo, ma è ancora tra le prime 10 cause con un bilancio di vittime di 1,3 milioni.
  • 1,4 milioni morti a seguito di lesioni stradali nel 2016, di cui circa tre quarti (il 74%) erano uomini e ragazzi.
  • L’HIV / AIDS non è più tra le prime 10 cause di morte al mondo, avendo ucciso 1,0 milione di persone nel 2016 rispetto agli 1,5 milioni del 2000.

Nel 2021 in Italia sono morte 709.035 persone, 37mila in meno rispetto al 2020, ma 63mila in più rispetto alla media tra il 2015 e il 2019. Nel 2020 erano morte 746.146 persone, poco più di 100mila decessi in più rispetto alla media dei cinque anni precedenti, il dato più alto mai registrato in Italia dal secondo Dopoguerra. Complessivamente, dall’inizio dell’epidemia alla fine di gennaio del 2022, sono morte 178mila persone in più rispetto alla media dello stesso periodo tra il 2015 e il 2019.

L’Istat certifica che nel 2021 ci sono stati circa 59.200 morti in più rispetto alla media del periodo 2015-19. Vale a dire quasi 60mila persone che non avrebbero perso la vita se non ci fosse stata l’epidemia.

Rispetto al 2020, nel 2021 è stato segnalato un aumento dell’eccesso di mortalità nelle regioni del Centro (+1%) e del Mezzogiorno (+4,8%). Il calo del numero complessivo di decessi del 2021 rispetto al 2020 è dovuto soprattutto alla diminuzione dei decessi riscontrata al Nord (-13,2%).

Osservando gli Indicatori Demografici ISTAT le cause principali di decesso in Italia (gli ultimi dati aggiornati disponibili sono relativi al 2017, su un totale di morti pari a 640.480) è legato a malattie del sistema circolatorio.

Tra ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari muoiono più di 230mila persone all’anno. In seconda posizione troviamo i tumori, che causano la morte di più di 180mila persone.

I numeri tengono conto delle morti in tutto il territorio nazionale e di tutte le età.

Ecco un elenco per tipologia

  1. malattie del sistema circolatorio: 230.283
  2. tumori: 186.495
  3. malattie del sistema respiratorio: 52.905
  4. malattie del sistema nervoso: 30.404
  5. malattie endocrine e metaboliche: 29.199
  6. disturbi psichici e comportamentali: 24.252
  7. cause esterne di traumatismo e avvelenamento: 24.027
  8. malattie dell’apparato digerente: 22.782
  9. malattie infettive e parassitare: 13.785
  10. malattie dell’apparato genitourinario: 11.921
  11. malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto: 3.601
  12. malattie della cute  e del tessuto sottocutaneo: 1.399
  13. malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche: 1.203
  14. complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio: 10 

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