Docenti di sostegno: 60mila sono supplenti non specializzati

Docenti di sostegno, in Italia sono 172mila e in continuo aumento: 60mila sono supplenti non specializzati. Anief: è assurdo fare corsi Tfa per pochi intimi, pronto il ricorso

I numeri ufficiali confermano l’altissimo numero di cattedre di sostegno assegnate ai supplenti, molti dei quali pure non specializzati nella didattica speciale: i dati sono contenuti in un Report del ministero dell’Istruzione e si riferiscono all’inizio del corrente anno scolastico 2021-22, quindi suscettibili di ulteriori innalzamenti considerando le tante richieste di integrazione di ore formulate dalle famiglie e dalle scuole, e anche i ricorsi presentati al giudice sempre per il diritto al sostegno negato. L’amministrazione centrale ha comunicato che a oggi risultano 172.110 posti di sostegno e tra questi ben 65.940 sono “posti di sostegno in deroga”. Lo studio evidenzia che permangono differenze regionali notevoli: Lombardia e Sicilia detengono il record di cattedre di sostegno, con oltre 20mila posti; il Lazio sfiora quella quota, mentre ci sono regioni, come Friuli Venezia Giulia e Basilicata, dove il numero complessivo è inferiore a 2mila posti ed altre, come il Molise, che non arriva a 1.000.

A fronte di questi numeri in continua crescita, ha detto all’agenzia Teleborsa il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, diventa ancora più assurda la decisione delle Università di “tarare il numero programmato dei corsi specializzanti nel sostegno, tramite la frequenza dei Tfa, sulla base delle disponibilità degli Atenei e non invece al numero di insegnanti già specializzati nelle nostre scuole”, quindi in riferimento alle effettive necessità delle scuole. L’Anief, a questo proposito, ha già vinto un ricorso l’anno scorso al Tribunale amministrativo: in quell’occasione, ha ricordato Pacifico, “abbiamo denunciato il numero programmato come illegittimo perché non corrispondente al fabbisogno della scuola italiana ed alla salvaguarda del diritto all’inclusione di tutti gli studenti italiani”.

Il sindacato dà la possibilità di presentare anche quest’anno il ricorso contro l’esclusione dai corsi di Tfa sostegno a causa della mancata inclusione nel bando di selezione di un numero adeguato di posti sulla base dalle effettive esigenze territoriali: gli interessati possono cliccare qui.

 Sono numeri importanti, ma ancora inadeguati rispetto alle necessità, quelli dei docenti che operano nella scuola italiana: in base a quanto pubblicato in queste ore dal ministero dell’Istruzione attraverso un dettagliato Report, risulta che i posti istituiti per l’a.s. 2021/2022 sono 684.317 per le cattedre comuni e 172.110 di sostegno. Entrambe le quantità comprendono sia l’organico dell’autonomia, sia l’adeguamento di detto organico alle situazioni di fatto: quindi, per il sostegno sono compresi anche i posti in deroga e lo stesso Ministero specifica che si tratta di numeri in via di aggiornamento da parte degli Uffici periferici.

Ancora l’amministrazione centrale ha spiegato che dei circa 684mila posti comuni, 14.142 sono “posti per l’adeguamento”, mentre, dei 172.110 posti di sostegno, 65.940 sono “posti di sostegno in deroga”. A queste cattedre, il ministero quest’anno ha aggiunto quelle temporanee, non più annuali, dell’organico cosiddetto Covid, derivanti dall’art. 231- bis del D.L. 34/2020, l’art. 58, comma 4-ter, del D.L. 73/2021 (cd. decreto “Sostegni bis”), convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106: si tratta di supplenze – finalizzate al recupero degli apprendimenti, da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia – che dalla data di presa di servizio si prolungheranno fino al 30 dicembre 2021. Il numero totale ammonta a circa 44mila posti, una parte di quali però andranno assegnati al personale Ata.

I dati del report ministeriale confermano in pieno le perplessità espresse dal leader dell’Anief Marcello Pacifico: “Ancora una volta quest’anno, nonostante le 15mila immissioni in ruolo, più di 60mila insegnanti italiani insegnano su posti di sostegno senza la specializzazione”, ricorda il leader del sindacato ed “ecco perché noi riteniamo assolutamente illegittimo il numero programmato”.

Il sindacalista autonomo ha invitato “tutti i candidati che stanno partecipando all’ultimo ciclo del TFA sostegno, qualora risultino esclusi, di impugnare il decreto ed aderire al ricorso con Anief per incrementare il numero dei posti ed essere ammessi poi alla frequenza per conseguire la specializzazione. Per noi è importante ma soprattutto è importante per gli alunni”, ha concluso Pacifico.

Anief, infine, conferma la volontà di tutela anche i docenti e gli alunni a cui viene negato il sostegno, rilanciando la campagna gratuita #nonunoradimeno: l’obiettivo, in questo caso, è quello di garantire ad ogni alunno con disabilità le ore settimanali di sostegno richieste dalle scuole come da consolidata giurisprudenza. Una campagna che in alcuni casi ha garantito anche il diritto al risarcimento del danno in favore della famiglia dell’alunno con disabilità il cui diritto all’istruzione e all’integrazione era stato palesemente violato dal ministero di competenza

Altri articoli interessanti

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com