Anche se tutte (o quasi) le scuole hanno un collegamento internet, meno della metà degli istituti può vantare una connettività in banda ultra larga (fibra ottica a 1 Giga). Tra gli istituti raggiunti dalla vera fibra ottica, fornita dal Ministero o da un operatore, sono però pochi quelli che hanno portato la rete ottica fin dentro ogni classe. La fotografia scattata nel 2021 dall’Osservatorio per la Scuola Digitale descrive una scuola ancora in affanno sul piano della connettività. «Computer, tablet, lavagne multimediali, monitor touch e tutti gli altri device che possono essere utilizzati per la didattica, sono degli strumenti che funzionano al meglio solamente se alimentati da una rete cablata di alta qualità», premette Marco Liss, amministratore e fondatore di Nemo, internet provider di Legnano tra i pionieri della connettività nelle province di Milano, Varese e Monza Brianza che ha sviluppato un progetto per gli istituti scolastici che vogliono prepararsi alla transizione digitale. «È una transizione che deve partire dalla base, dall’infrastruttura in fibra ottica dell’intera rete scolastica capace di arrivare in ogni classe».
Cablare, non solo connettere
In Lombardia sono stati assegnati oltre 260 milioni di euro dal PNRR attraverso la misura denominata “Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori” con l’obiettivo di favorire la transizione digitale del mondo scolastico. «Rappresentano un’importante opportunità non solamente per sviluppare la didattica, ma per dotare tutti gli edifici di uno “scheletro” digitale potente, in grado di sostenere tutti i progetti e le tecnologie presenti e future», prosegue Liss. «I progetti sviluppati per istituti scolastici del Legnanese e della Brianza hanno dimostrato quanto sia necessario nel mondo dell’istruzione questo cambio di passo nel progettare e investire nelle nuove reti di distribuzione dei dati all’interno della scuola, abbandonando le reti in rame». Il salto di qualità non dipende dalla sola connessione. «Non basta che la scuola sia raggiunta dalla fibra ottica, occorre mettere a disposizione questa fibra portandola in ogni classe, a disposizione di ogni banco: significa cablare una scuola».
Velocità, risparmio e sicurezza
I vantaggi non sono solamente in termini di velocità, ma si possono misurare in termini di risparmio economico, durata, sicurezza e semplificazione progettuale. «Tendenzialmente, un cablaggio tradizionale in rame di ultima generazione potrebbe essere sufficiente alle esigenze attuali di una scuola. Con la fibra ottica però si fa un vero salto di qualità: è un trampolino di lancio verso il futuro per sostenere quella “nuova” scuola che il PNRR delinea». La durata è un fattore importante. Spiega Liss: «Il tempo di vita di un cablaggio in fibra ottica è di minimo 30 anni: una durata che si concretizza in un significativo risparmio economico nel rifacimento di reti in rame a ogni salto di tecnologia, cosa che avviene mediamente ogni cinque anni». Risparmio anche sul fronte dei consumi energetici: «La rete in fibra ottica consuma molto meno rispetto a un impianto in rame». L’altro fattore è la capacità di trattare un imponente flusso di dati. «Le prestazioni sono elevate e scalabili nel tempo. La fibra ottica è la tecnologia in grado di soddisfare le esigenze digitali dei prossimi decenni». Non solo. «Parliamo di una tecnologia sicura, soprattutto in ambienti come le classi e i laboratori: trasmette luce e quindi non emette campi magnetici e radiofrequenza, è compatibile con la presenza di liquidi non essendo elettricamente conduttiva e i cavi sono dotati di una guaina di protezione atossica che non propaga fiamme in caso di incendio e può così correre fianco a fianco con altre reti di edificio quali gas, aria, acqua, elettricità». Non certo ultima, la semplificazione progettuale. «Una singola fibra ottica può gestire decine di aule garantendo la massima qualità e capacità».